martedì 16 maggio 2023
Il segretario di Stato pellegrino nel sesto anniversario della canonizzazione di Giacinta e Francesco Marto, i pastorelli veggenti. Sabato scorso la Messa a Fatima
Parolin a Lisbona: «Cari giovani, fate sogni grandi»

PAOLO GALOSI

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Occhi puntati già sulla Gmg di Lisbona, in programma dal primo al 6 agosto prossimo. Un “assaggio” si è avuto nella capitale portoghese con la visita del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. «La preparazione alla Gmg è sempre complessa, piena di continue sfide e, a volte, di ostacoli che sembrano insormontabili – ha detto il porporato –. Dio ci assicura la sua presenza continua, mediante l’assistenza costante dello Spirito di verità. Questa presenza si manifesta in tanti modi, ma soprattutto nella preghiera» È quindi importante, ha proseguito Parolin, «che il cammino di preparazione che state percorrendo sia segnato soprattutto da momenti di preghiera che vi rafforzino e rinnovino i vostri cuori».

Il segretario di Stato ha celebrato domenica la Messa al Parque das Nacoes, a Lisbona, nell'ambito del suo pellegrinaggio in Portogallo per ricordare il sesto anniversario della canonizzazione di Giacinta e Francesco Marto, due dei tre pastorelli ai quali apparve la Madonna nel 1917. La prima apparizione, tra l’altro, avvenne proprio il 13 maggio, data anche dall’attentato a san Giovanni Paolo II nel 1981, inventore delle Giornate mondiali della gioventù, a partire dal 1984-85.

«La Gmg – ha fatto notare ancora il cardinale Parolin – è un evento di festa, ma allo stesso tempo un’occasione di incontro e condivisione con i giovani di tutto il mondo. Siamo tutti consapevoli che, nelle attuali circostanze in cui viviamo, molti giovani vivono un vuoto esistenziale che spesso non permette loro di trovare un senso alla propria vita». Invece, «ogni giovane porta dentro di sé il desiderio di trovare una risposta alle proprie aspirazioni più profonde».

Perciò il porporato ha rivolto ai giovani portoghesi, ma più in generale a quelli di tutto il mondo, un appello accorato. Consapevoli che «Dio non lascia mai soli i suoi discepoli, occorre saper «sognare in grande. La prossima Giornata mondiale della gioventù – ha auspicato – possa realizzare la speranza di tanti giovani che verranno a cercare un senso nella loro vita, orientando verso Dio le loro attese».

Il cardinale si è poi soffermato sulla fisionomia della Gmg. Un evento festoso, ma allo stesso tempo – ha rimarcato – un’occasione di incontro e di condivisione con i giovani di tutto il mondo. Per molti la Giornata è già iniziata. In particolare per gli organizzatori, ha detto Parolin rivolgendosi al cardinale Manuel Clemente, patriarca di Lisbona, e ai suoi principali collaboratori, primo tra tutti monsignor Americo Aguiar, vescovo ausiliare, che sta coordinando tutto il lavoro.

Parolin ha ricordato l’invito dell’apostolo Pietro: «Siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi». E ha aggiunto: «Questo invito è un incoraggiamento ad accogliere ogni giovane pellegrino, con le sue domande e le sue ansie, e ad allargare i suoi orizzonti con la speranza donataci da Cristo che vive nei nostri cuori».

Sabato 13, proprio in occasione dell’anniversario della a prima apparizione, Parolin aveva celebrato la Messa nella Basilica di Nostra Signora del Rosario a Fatima. E nell’omelia, come riferisce L’Osservatore Romano, aveva ricordato che la storia dei credenti, di cui Fatima è segno e annuncio, mostra sempre Maria «sollecita e presente, per grazia di Dio, nella vita quotidiana» e «nel loro tempo, affinché la luce della Pasqua illumini le menti, i cuori, le mani, le opere e i giorni, aprendoli così al futuro di Dio, che è sempre un futuro di pace e di speranza». Per preparare questo futuro, aveva ricordato il segretario di Stato, occorrono preghiera e penitenza. Quest’ultima «ci fa crescere in un giusto rapporto con il prossimo», la prima ci avvicina a Dio.

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