martedì 2 aprile 2019
Il luogo di culto è molto amato dai pellegrini che ogni anno accendono 120mila lumini a Maria
Le impalcature circondano il Santuario di Oropa. I restauri sono iniziati (Roberto Ramella)

Le impalcature circondano il Santuario di Oropa. I restauri sono iniziati (Roberto Ramella)

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Sono ormai avviati i lavori di restauro della Basilica superiore del santuario di Oropa (Biella) che termineranno nella primavera del prossimo anno, a pochi mesi dal quinto centenario dell’Incoronazione della statua della Madonna. Un intervento indispensabile, dopo il distaccamento di una lastra di marmo nelle pareti interne della Basilica avvenuto nel 2017.

«Gli interventi più urgenti per garantire la messa in sicurezza della Basilica e la sua riapertura riguardano i rivestimenti e le strutture in pietra della facciata principale, il rivestimento delle colonne interne, le colonne del pronao esterno, i rivestimenti marmorei interni, i rivestimenti della cupola di rame alta 60 metri, i cornicioni laterali della Basilica, il ripristino delle guaine di copertura, la manutenzione straordinaria di alcune coperture in lose e il completamento della facciata principale» spiega l’architetto Emanuela Baietto, direttore lavori. Lavori che coinvolgono quasi tutte ditte locali offrendo opportunità di rilancio per il territorio.

Lavori ingenti – una spesa di 3,5 milioni di euro – che sono stati avviati grazie a una cordata, guidata da Franco Ferraris, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, che vede coinvolte Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, Biverbanca, Banca Sella, Banca Simetica, Alicanto Capital, Conferenza episcopale italiana, Unione industriale biellese, Camera di commercio di Biella e Vercelli, Oftal ( Opera federativa trasporto ammalati Lourdes).

«Pur essendo giunto in diocesi da pochi mesi – commenta il vescovo di Biella Roberto Farinella – ho avuto modo di ammirare fin da subito la collaborazione e la presa a cuore del nostro caro Santuario nell’urgenza di provvedere ai necessari lavori di restauro. Sappiamo che per la sua storia la grande chiesa, inaugurata negli anni ’60, è diventata il naturale coronamento della bellezza dell’intero complesso del Santuario. Le sue dimensioni permettono di poter accogliere i grandi pellegrinaggi che salgono a Oropa per venerare la sacra effigie della Madonna bruna».

Una devozione e un’affluenza di pellegrini di cui è testimone il rettore Michele Berchi: «Ogni anno, in questo santuario vengono accesi circa 120mila lumini alla Madonna. È una cifra impressionante, soprattutto se si calcola che coloro che fanno questo atto di devozione non sono la maggioranza dei fedeli e, inoltre, che i fedeli non rappresentano che una parte dei frequentatori di Oropa. Penso che agilmente potremmo moltiplicare per quattro questo numero per averne l’ordine di grandezza adeguato per comprendere quante persone salgono annualmente al Santuario di Oropa».

E della «capacità» di Oropa di «mettere insieme il meglio delle risorse umane, spirituali, affettive ed economiche» dice sempre il rettore: «È proprio la fede come è vissuta a Oropa, quella fede genuina del popolo di Dio affezionato alla sua Regina, una fede aperta a tutti, capace di far spazio a tutti senza barriere e divisioni, consapevole del contributo che può dare a tutti e del bisogno del contributo di tutti che rende possibile che Oropa e… sì, anche la Madonna di Oropa, sia di tutti; che qui, a Oropa, tutti possano sentirsi Figli di una Regina, come annuncia lo slogan del 2020».

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