martedì 26 aprile 2022
Il Papa nomina monsignor Laurent Ulrich arcivescovo di Parigi, finora arcivescovo di Lille. Succede all'arcivescovo Aupetit, che aveva presentato a Francesco le dimissioni lo scorso 2 dicembre
Nominato monsignor Laurent Ulrich arcivescovo di Parigi: ecco chi è

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I fedeli parigini potranno presto porgere il loro abbraccio a un nuovo arcivescovo nominato ieri da papa Francesco, monsignor Laurent Ulrich, 70 anni, che lascerà l’importante sede arcivescovile di Lilla, dov’era insediato dal 2008. Sarà dunque una figura di grande esperienza proveniente dal Nord a tendere la mano verso una diocesi ancora scossa dalle dimissioni di monsignor Michel Aupetit, nella scia del clamore sollevato da accuse di stampa circa i rapporti con una donna: un pastore «vittima del chiacchiericcio», secondo le parole di papa Francesco, che aveva accettato le dimissioni «non sull’altare della verità, ma sull’altare dell’ipocrisia». L’arcidiocesi è attualmente guidata da monsignor Georges Pontier, nominato amministratore apostolico lo scorso 2 dicembre, dopo aver già guidato la Conferenza episcopale francese fra il 2013 e il 2019.

La celebrazione d’insediamento di monsignor Ulrich è prevista nel pomeriggio del 23 maggio presso la Chiesa di Saint-Sulpice, scelta per fare le veci della Cattedrale Notre-Dame, ancora inagibile dopo il drammatico rogo del 15 aprile 2019.

Al nuovo arcivescovo spetterà pure questa missione di supervisione del cantiere più seguito di Francia, che dovrebbe portare in teoria alla riapertura della Cattedrale nel 2024. Al contempo, la sede arcivescovile parigina è tradizionalmente pure quella più investita nel dialogo con le autorità politiche, che vivono in queste settimane gli sgoccioli della prima legislatura guidata dal presidente Emmanuel Macron, appena rieletto e pronto presto ad inaugurare ufficialmente un nuovo mandato.

Fra le qualità più spesso riconosciute a monsignor Ulrich, vi è una grande capacità di dialogo con i sacerdoti e i fedeli. Inoltre, di fronte al dramma dei migranti giunti in particolare lungo il litorale settentrionale della Manica, il pastore si è particolarmente distinto negli ultimi anni per la forza delle proprie prese di posizione a favore dell’accoglienza e del dovere di umanità. Come osservavano già ieri diversi commentatori, si tratta di una figura il cui percorso pastorale non ha mai fatto scalo nelle diocesi della regione parigina.

«Ho probabilmente avuto un po’ di timore dapprima, ma credo sia stato il Signore a rasserenarmi e a permettermi di comprendere che la chiamata giungeva davvero da Lui e che Lui ha deciso che io vada con le mie qualità e le mie insufficienze per essere al vostro servizio», ha dichiarato ieri il pastore in un messaggio video indirizzato ai parigini, aggiungendo: «Non ho piani, ma sono pronto per conoscervi, per manifestarvi l’amicizia di Gesù Cristo che porto con me.

A proposito degli eventi che hanno turbato i fedeli, monsignor Ulrich ha affermato: «Sarò attento ad ascoltare le pene che avete vissuto in questi ultimi mesi ed anni, con la partenza del mio predecessore e anche con questo incendio tragico della Cattedrale. Notre-Dame di Parigi occupa un tale posto nel cuore dei parigini, dei francesi e di molti altri attraverso il mondo, che so bene quanto il destino di questa Cattedrale abbia qualcosa da apportare, una testimonianza straordinaria».

Nato nel 1951 a Digione e ordinato nel 1979, il pastore ha poi esercitato il suo ministero nella Borgogna natale, prima della nomina nel 2000 come arcivescovo di Chambéry (Savoia), seguita da quella a Lilla nel 2008. Attualmente, presiede il Consiglio per l’Insegnamento cattolico della Conferenza episcopale. Ai fedeli parigini recherà pure il proprio motto episcopale: “La gioia di credere”.

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