giovedì 1 luglio 2010
Benedetto XVI ha approvato i decreti che riconoscono il martirio subito da 26 religiosi durante la persecuzione religiosa in Spagna e da tre sacerdoti tedeschi nel 1943. Inoltre il Papa ha approvato il decreto che riconosce un miracolo attribuito al beato don Luigi Guanella.
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Benedetto XVI ha approvato oggi i decreti che riconoscono il martirio subito durante la persecuzione religiosa del 1936 in Spagna da 16 religiosi della Congregazione dei missionari figli del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria e da dieci dell'ordine Carmelitano. Nella stessa udienza al prefetto della Congregazioen delle Cause dei Santi, monsignor Angelo Amato, il Papa ha firmato anche un analogo decreto che riconosce come martirio in odio alla fede l'uccisione in Germania nel 1943 di tre sacerdoti oppositori di Hitler. I SACERDOTI TEDESCHII sacerdoti Giovanni Prassek, Hermann Lange e Edward Muller, con il pastore Karl Friedrich Stellbrink nella primavera del 1942 furono imprigionati a Lubecca per aver predicato contro il regime nazista, e nel luglio 1943 furono condannati a morte per decapitazione. Subito prima dell'esecuzione gridarono: «A Cristo, nostro Re, fedeltà eterna!».Con il teologo protestante Dietrich Bonhoffer, che non esitò a protestare pubblicamente anche contro la sua Chiesa perchè, cedendo alle pressioni del partito, aveva accettato il «paragrafo ariano» della legge sulla razza, e gli studenti del movimento di resistenza antinazista "Rosa bianca", decapitati nel 1944, sono tra i martiri cristiani del nazismo. Nei dodici anni di regime hitleriano, in tutto furono 12mila i preti che subirono minacce o persecuzioni. Nella diocesi di Paderborn, su 1400 ecclesiastici, 868 entrarono in conflitto col partito nazista; 67 scontarono più anni di carcere; 23 furono internati in campi di concentramento. Recentemente è stato pubblicato anche un "martirologio" della Chiesa tedesca del XX secolo. Vi sono recensiti 164 sacerdoti, 60 religiosi, 6 persone di vita consacrata e 118 laici che sotto il nazismo persero la vita a causa della fede, spesso dopo essere stati deportati nei campi di concentramento e sterminio.MARTIRI SPAGNOLISono oltre 6 mila invece i religiosi uccisi in Spagna dai repubblicani negli anni '30. Per ragioni di opportunità politica, le cause di beatificazione furono fermate da Paolo VI che non voleva rafforzare in alcun modo il regime franchista. Il successore, Giovanni Paolo II, le sbloccò nel 1987 con il riconoscimento del martirio di tre Carmelitane scalze del monastero di San Josè di Guadalajara. In totale nel pontificato di Wojtyla i martiri spagnoli beatificati sono stati circa 500. E Benedetto XVI ha continuato sulla stessa linea elevando agli altari tutti insieme, il 28 ottobre 2007, 498 martiri della «persecuzione religiosa in Spagna». Ed oggi aggiunge alla schiera 25 nuovi martiri (in tutto sono dunque circa mille quelli già riconosciuti) le cui storie raccontando di oltraggi sacrileghi al SS. Sacramento, la distruzione o la profanazione blasfema ed iconoclasta delle chiese, degli arredi e dei vasi sacri, delle reliquie, dei luoghi di culto, dei simboli della fede, persino dei cimiteri e dei cadaveri dei religiosi. DON GUANELLA PRESTO SANTOSempre nella giornata di oggi, Benedetto XVI ha approvato il decreto che riconosce un miracolo attribuito al beato don Luigi Guanella, che sarà dunque canonizzato nei prossimi mesi.  Vissuto a cavallo tra l'800 e il '900 don Guanella è una delle grandi figure del cattolicesimo sociale italiano: «Pane e Signore» era il suo slogan. "Pane" come attenzione alla promozione umana della persona, al suo sviluppo fisico, intellettivo, psicologico e sociale. "Signore" come attenzione al bisogno insopprimibile di Dio, nel rapporto fraterno e cordiale con il proprio simile. Paolo VI lo ha beatificato nel 1964.
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