mercoledì 14 febbraio 2024
Un viaggio nell’omiletica più raffinata e genuina del cardinale di Bologna Giacomo Biffi (1928-2015), con al centro il suo umorismo e la sua ricerca teologica: il cristocentrismo
Teologo di razza. Il cardinale Giacomo Biffi, arcivescovo di Bologna

Teologo di razza. Il cardinale Giacomo Biffi, arcivescovo di Bologna - Archivio

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Un viaggio nell’omiletica più raffinata e genuina del cardinale di Bologna Giacomo Biffi (1928-2015) con al centro il suo proverbiale e a volte caustico, ma anche bonario, umorismo e la sua ricerca di teologo di razza: il cristocentrismo. È la giusta chiave di lettura per prendere in mano il saggio edito recentemente da Cantagalli (pagine 446, euro 26) dal titolo La meraviglia dell’evento cristiano scritto da Giacomo Biffi.

Il volume è curato dalla carmelitana scalza, di formazione dossettiana e grande confidente del porporato suor Emanuela Ghini, con cui Biffi intrattenne un’amicizia (testimoniata anche da un lungo carteggio) durata quasi 60 anni.
Il volume che qui presentiamo è costruito sulla falsariga, e non a caso riporta lo stesso titolo, del volume edito nel 1995 da Piemme che fu un autentico longseller. Contiene le omelie e gli interventi pubblici tenuti dal cardinale Biffi durante i suoi anni sulla Cattedra di san Petronio a Bologna, dal 1984 al 1994.

La curatrice ha voluto mettere in risalto i punti di incontro, «le profondità sottese», tra l’omiletica biffiana e quella dell’attuale arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi. Il volume rappresenta soprattutto un vademecum della fede cristiana e delle «verità cattoliche» secondo Biffi, toccando temi come l’aborto, la carità, il digiuno, l’ateismo, il senso vero, la bellezza (notevoli le pagine sul corpo di Dio) per un credente. E l’autore ci regala la stessa verità di fede cara al suo antico compagno di Seminario a Venegono e quasi suo coetaneo, il servo di Dio don Luigi Giussani (1922-2005), cioè che il «cristianesimo» rispetto a tutte le altre religioni è soprattutto un «avvenimento».

All’interno di queste pagine si scopre quanto per Biffi sia stato pastoralmente strategico l’annuncio del Vangelo ai piccoli e ai lontani, e come sia necessario per ogni cattolico «il riconoscimento del peccato» per ricevere poi dal Signore la «certezza della misericordia». Come nel caso di papa Francesco, anche Biffi in questo saggio non dimentica la figura del demonio, che «esiste veramente» ed è «molto menzognero».

Come appaiono di stridente attualità – pensando proprio alle recenti parole pronunciate da papa Bergoglio sulla questione della castità – quelle che rievoca Giacomo Biffi sullo stesso tema: «Il credente sa che la castità non è la mania ridicola di persone complessate, ma è la capacità di signoreggiare con l’aiuto della grazia sul nostro corpo, perché possiamo entrare docilmente, ciascuno secondo la propria condizione, nel disegno amoroso di Dio».

Che Biffi come nel caso editoriale del cardinale Carlo Maria Martini sia ancora un autore attuale è testimoniato dal fatto che le Edizioni Studio Domenicano di Bologna (Esd) abbiano deciso di ripubblicare un suo testo quasi di “culto”: Il Quinto Evangelo (pagine 128, euro 12). «Lo abbiamo fatto perché si sono esaurite tutte le nostre scorte – spiega il direttore di Esd, il domenicano fra’ Giorgio Carbone –. A impressionarmi è stato un fatto singolare: nell’autunno scorso Il Quinto Evangelo è andato a ruba. Addirittura, un donatore che ha voluto tenere l’anonimato ne ha voluto regalare una copia a tutti i partecipanti al Sinodo sulla Sinodalità dell’ottobre scorso. Un segno che Biffi è ancora molto amato e letto come autore cristiano».

La copertina del volume 'La meraviglia dell'evento cristiano'

La copertina del volume "La meraviglia dell'evento cristiano" - Cantagalli



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