martedì 6 gennaio 2015
«Gli ultimi saranno i primi», il tema dell’appuntamento con l’infanzia missionaria. Don Autuoro: scuola di mondialità.
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​«La Giornata dei ragazzi missionari? Per molte comunità è l’occasione «per far crescere nei più giovani il senso dell’impegno alla mondialità, ma anche la responsabilità, in proporzione all’età di ciascuno, di uscire da se stessi e dalle proprie abitudini, di incontrare gli altri, di donare gratuitamente la gioia ricevuta conoscendo Gesù e il suo Vangelo». Così don Michele Autuoro, direttore nazionale della Fondazione Missio (organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana), spiega il senso della odierna iniziativa nella solennità dell’Epifania che vede protagonisti i più piccoli, sensibili alle necessità dei loro coetanei. Pregando, sensibilizzando i fedeli durante le Messe e raccogliendo fondi.«Gli ultimi saranno i primi», il significativo slogan scelto quest’anno tratto da una parabola evangelica e che riprende il tema della Giornata missionaria mondiale 2014: "Periferie cuore della Missione". «Anche i ragazzi – sottolinea don Autuoro – incontreranno "ultimi" che diventano primi quando sono "guardati" da Dio, ma anche guardati e accompagnati da adulti importanti, che si prendono a cuore, in nome e per conto di Dio Padre, della vita dei piccoli di ogni luogo della terra». Così i giovani missionari in erba, «sempre bisognosi di figure che attirano e propongono positivamente la vita buona di Gesù e della sua Parola, sapranno valutare la bellezza della chiamata. Chi sapientemente si mette a servizio, a disposizione dei propri coetanei, chi si spende per chi ha accanto, anche se avrà l’impressione di rimanere indietro, potrà essere chiamato dal Vangelo, da Gesù: ultimo, cioè "servitore", ma sarà primo, primo nel Regno». I ragazzi sono quindi invitati a riflettere sulle periferie esistenziali citate continuamente da papa Francesco, cioè «su coloro che vivono i luoghi e le esperienze di ultimi nel mondo, che sono situati agli ultimi posti delle classifiche sociali che però, agli occhi di Dio, avranno la stessa ricompensa di coloro che si sentono primi, privilegiati, che hanno la fortuna di vivere luoghi e esperienze più agevoli e fortunate».Tra i sussidi preparati da Missio Ragazzi per la formazione dei più piccoli, anche il dvd "Children for children. Storie di bambini nel mondo": il filmato ha come protagonisti Elena e Deddy, compagni di classe, impegnati a svolgere una ricerca sulla Tanzania con l’aiuto di un amico missionario, che li porta a conoscere ragazzi in Siria e Kenya, Nigeria, El Salvador e Venezuela. Perché diventare missionari si può, compiendo gesti concreti. Grazie all’impegno di tanti coetanei, infatti, nel 2013 la Pontificia Opera dell’infanzia missionaria ha raccolto nel Fondo universale di solidarietà circa 20 milioni e 650mila dollari, distribuiti in Paesi africani (11 milioni e 805mila), asiatici (7 milioni e 718mila), latinoamericani (756.300), dell’Oceania (282.300) e dell’Europa (87.500). Tra i progetti sostenuti, quello dell’associazione siriana "Flamme de Damas", che alla periferia di Damasco si occupa della formazione scolastica e religiosa di 8mila bambini, molti dei quali rifugiati dall’Iraq. Con i 3mila dollari ricevuti, assicura la presidente Marie Nour de La Flamme, «continueremo a coprire le spese di trasporto, i libri di catechismo, i Vangeli e una merenda. Offriamo anche aiuto umanitario alle famiglie rifugiate assicurando loro alimenti, medicinali e abbigliamento».
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