lunedì 13 aprile 2020
Cattolici e ortodossi, ebrei, islamici e sikh in una invocazione corale per ricordare le vittime della pandemia, sostenere i malati e chi li aiuta, e chiedere la fine del contagio.
La preghiera del Lunedì dell'Angelo in piazza a Carpi

La preghiera del Lunedì dell'Angelo in piazza a Carpi

COMMENTA E CONDIVIDI

Coronavirus, sette confessioni religiose pregano insieme in piazza

Sette confessioni religiose per la prima volta riunite nella grande, e vuota, piazza Martiri a Carpi. E’ accaduto la mattina del Lunedì dell’Angelo in occasione dell'incontro interreligioso e interculturale organizzato da Diocesi di Carpi e Amministrazione comunale. Un momento di raccoglimento in memoria delle vittime del coronavirus, e al tempo stesso una preghiera per i malati e per chiedere coraggio e forza nella lotta contro la pandemia e la cessazione della stessa. «Carpi è la prima città ad avere visto un rito così ampio – ha introdotto il sindaco Alberto Bellelli -. Un momento importante dal punto di vista simbolico e per il messaggio che viene lanciato». «La data scelta non è casuale – ha proseguito monsignor Ermenegildo Manicardi, vicario generale -. Il Lunedì dell’Angelo che ha annunciato al risurrezione di Gesù, come segno di speranza». Manicardi, in rappresentanza della Chiesa cattolica di Carpi, ha dato poi lettura del Salmo 22, letto poi in lingua ebraica dal rabbino di Modena e Reggio Emilia Beniamino Goldstein. Successivamente sono intervenuti i rappresentanti della Chiesa ortodossa moldava, della Chiesa ortodossa autocefala della Romania, dell’associazione dei Cristiani evangelici cinesi di Carpi, dell'associazione delle Comunità musulmane di via Unione Sovietica e della comunità Sikh, che si sono espressi nella lingua originale e molti anche in italiano.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI