martedì 21 gennaio 2020
Nel 2020 ricorrono i 100 anni della nascita della fondatrice del Movimento, un'occasione per conoscerne meglio il carisma e la testimonianza di fede. Un messaggio forte ed attuale
Chiara Lubich in una foto di archivio

Chiara Lubich in una foto di archivio - (Avvenire)

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Il 2020 è l’anno del centenario della nascita di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari. Un anniversario importante che diventa occasione per conoscerne meglio il carisma e la testimonianza di fede. A partire dal suo grande sogno, quello di vedere realizzato un mondo più unito, dove tutti si riscoprono fratelli, appartenenti alla famiglia dei figli di Dio, uniti dall’amore scambievole. Significativamente il motto del centenario è “Celebrare per incontrare”, a testimoniare il desiderio di evitare ogni nostalgia per riscoprire l’attualità di un messaggio più che mai vivo e profetico.

Chi era

Chiara (all’anagrafe Silvia) Lubich nasce a Trento il 22 gennaio 1920, seconda di quattro figli. Maestra nelle scuole elementari e studentessa di filosofia a Venezia, all’imperversare della seconda guerra mondiale capisce che solo Dio resta, che Dio è amore. E lo sceglie come suo tutto, come unico ideale. Il 7 dicembre 1943, quando Chiara con voto perpetuo di castità “sposa” Dio, segna convenzionalmente gli inizi del Movimento dei Focolari la cui denominazione ufficiale sarà “Opera di Maria”, a sottolineare lo strettissimo legame con la Vergine.

Certo quel giorno, come scrive il sito www. focolare.org Chiara «non aveva nessun’idea di quello che avrebbe visto e vissuto negli 88 anni della sua vita. Non aveva alcuna idea dei milioni di persone che l’avrebbero seguita. Non immaginava che con il suo ideale sarebbe arrivato in 194 nazioni. Poteva mai pensare che avrebbe inaugurato una nuova stagione di comunione nella Chiesa e che avrebbe aperto canali di dialogo ecumenico mai praticati?».

Oggi, come detto il Movimento ha una diffusione autenticamente planetaria con oltre 2 milioni di aderenti e più di mille progetti di sviluppo internazionale.- «Non ho mai fatto programmi – ha detto più volte Chiara Lubich –. Lo spartito è in cielo, noi cerchiamo di suonare quella musica in terra».

Chiamata a parlare in ogni angolo della terra, insignita di quattordici dottorati honoris causa, dalla sua testimonianza di vita, dal suo impegno, sono emersi temi e strade poi discussi e ripresi dal Concilio Vaticano II, a partire, quando nessuno parlava di avvicinamento tra le civiltà, dall’obiettivo della fraternità universale.

Chiara Lubich muore a Rocca di Papa il 14 marzo 2008. Il 27 gennaio 2015 l’apertura della causa di beatificazione, conclusasi a livello diocesano il 10 novembre scorso.

Difficile condensare in poche frasi il suo insegnamento, la sua eredità spirituale, anche se un auspicio, una preghiera, li riassume benissimo: «Vorrei che l’Opera di Maria, alla fine dei tempi, quando, compatta, sarà in attesa di apparire davanti a Gesù abbandonato-risorto, possa ripetergli: “Quel giorno, mio Dio, io verrò verso di te… con il mio sogno più folle: portarti il mondo fra le braccia”. Padre, che tutti siano uno!»

Chiara Lubich con Paolo VI

Chiara Lubich con Paolo VI - (archivio Avvenire)

Il Movimento dei focolari in pillole

Il Movimento fondato da Chiara Lubich è circondato da molte domande e curiosità. A partire dalla sua storia. Si scopre così che il Movimento dei Focolari è stato approvato dalla Chiesa anche con il nome di Opera di Maria, scelto dalla stessa Chiara Lubich, per indicare lo stretto legame con la Vergine. La prima approvazione è del 1962, quella definitiva risale al giugno 1990.

Chiara Lubich con Madre Teresa di Calcutta

Chiara Lubich con Madre Teresa di Calcutta - (archivio Avvenire)

Una guida al femminile

Gli Statuti stabiliscono che a presiedere il Movimento sia sempre una donna. Una condizione che vuole rimarcarne il profilo mariano e la connotazione prevalentemente laicale e così «conservare il disegno che Dio ha avuto su di esso per averne affidato l’inizio e lo sviluppo a una donna». Gli Statuti indicano anche che dovrà essere «soprattutto una presidenza della carità, perché dovrà essere la prima ad amare e cioè a servire i propri fratelli, ricordando le parole di Gesù: “ … chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti (Mc 10,44)”». Attualmente la presidente è Maria Voce, eletta il 7 luglio 2008 dall’Assemblea generale del Movimento, prima focolarina a succedere alla fondatrice, morta il 14 marzo precedente.

Non è solo per i cattolici

Come ricorda il sito www.focolare.org tutti possono aderire al Movimento dei Focolari. Ne fanno parte, infatti, cristiani di varie denominazioni, fedeli di altre religioni, persone che non si riferiscono ad alcun credo.

Cosa sono le Mariapoli?

Tra gli appuntamenti che caratterizzano la vita del Movimento ci sono le Mariapoli cioè “città di Maria”. Per alcuni giorni persone di diversa età e provenienza si ritrovano, spiega il sito www.focolare., org «con lo scopo di vivere un’esperienza di fraternità, alla luce dei valori universali del Vangelo. Le Mariapoli si svolgono ogni anno in numerosi Paesi del mondo e hanno come linea guida la “regola d’oro” che invita a fare agli altri quello che si vorrebbe fosse fatto a sé».

Le Cittadelle

Altre cose sono le cittadelle vale a dire centri, in cui gli abitanti cercano di realizzare nel lavoro e nello studio il carisma dell’unità vivendo il comandamento dell’amore evangelico: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv. 15,12). La prima ad essere fondata, nel 1964, è stata Loppiano (provincia di Firenze e diocesi di Fiesole) dove vivono uomini e donne di 65 Paesi differenti. La sua storia affonda le radici negli anni 50 del secolo scorso quando un gruppo di persone attratte dalla spiritualità dei Focolari, iniziò a ritrovarsi, nel periodo estivo, sulle Dolomiti.

Scrive Chiara Lubich: «Era una convivenza di persone di ogni categoria sociale, di tutte le età, d’ambo i sessi, delle più varie vocazioni, che costituiva quasi una cittadella temporanea caratterizzata dalla pratica del comandamento nuovo di Gesù ‘Amatevi a vicenda come io ho amato voi’. Ammirando da un’altura la spianata verde della valle, m’è parso di capire che un giorno il Signore avrebbe voluto in qualche posto una cittadella simile a quella che si stava svolgendo, ma permanente».

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