lunedì 30 marzo 2020
Buone notizie dal Policlinico Gemelli, dove il vicario del Papa per Roma è ricoverato da lunedì, dopo la positività al test. La febbre è scesa e il paziente è sereno. Tanti i messaggi di affetto
Angelo De Donatis

Angelo De Donatis - Archivio Siciliani

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Migliorano le condizioni del cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, ricoverato al Gemelli dopo essere risultato positivo al test per il Covid-19. Il porporato è sereno, ha trascorso bene la notte tra lunedì e martedì e la febbre si è abbassata. Ha tutti i parametri nella norma e continua la terapia antivirale iniziata al momento del ricovero. A dare notizia del contagio era stato lunedì lo stesso Vicariato di Roma con una nota nella quale tuttavia, già dai primi momenti si precisiava che pur in presenza della febbre, «le condizioni generali» erano «buone». I suoi più stretti collaboratori restano comunque in autoisolamento in via preventiva. Migliaia di messaggi augurali e di affetto, con l'assicurazione delle preghiere, sono giunti al cardinale vicario anche e soprattutto attraverso i social.

«Sto vivendo anche io questa prova, sono sereno e fiducioso – aveva dichiarato lunedì il cardinale De Donatis, che ha compiuto 66 anni lo scorso gennaio –. Mi affido al Signore e al sostegno della preghiera di tutti voi, carissimi fedeli della Chiesa di Roma! Vivo questo momento come un’occasione che la Provvidenza mi dona per condividere le sofferenze di tanti fratelli e sorelle. Offro la mia preghiera per loro, per tutta la comunità diocesana e per gli abitanti della città di Roma!».

Il 26 marzo il cardinale aveva scritto una lettera ai sacerdoti fidei donum: "Sappiamo bene che il Signore non ci abbandona mai. Intuiamo nel discernimento dello Spirito Santo che in questo momento si sta realizzando una purificazione profonda, non solo in noi stessi ma nell'intera comunità cristiana, e che questo passaggio ha a che fare con la Pasqua di Gesù. Stiamo attraversando una Quaresima che ci segnerà profondamente, perché ci spinge a entrare, attraverso la vita, nella Sapientia Crucis".

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