mercoledì 12 giugno 2019
Via libera del Papa alla beatificazione di tre martiri della guerra civile spagnola. Insieme al "fratello" del Pime e al sacerdote pavese, venerabile anche il primo prete afroamericano Usa di colore.
Una beatificazione in Piazza San Pietro

Una beatificazione in Piazza San Pietro

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Tre nuove beate e sette neo venerabili. Tra i decreti autorizzati dal Papa dopo l’udienza al cardinale Angelo Becciu prefetto della Congregazione delle cause dei santi il primo riguarda il martirio di Maria Colón Gullón Yturriaga e 2 compagne, laiche uccise in odio alla fede durante la guerra civile iberica a Pola de Somiedo (Spagna) il 28 ottobre 1936.

Il fabbro di Dio

Tra i testimoni della fede cui è stato riconosciuto di aver vissuto in modo eroico il Vangelo e che sono quindi "venerabili" è noto Felice Tantardini, "fratello" del Pime (Pontificio Istituti missioni estere) conosciuto anche come il fabbro di Dio, secondo una sua autodefinizione o il santo con il martello. Nato a Introbio in Valsassina (Lecco) il 28 giugno 1898, sesto di otto figli, inizia prestissimo a lavorare come fabbro. Rimasto orfano di padre a 13 anni, a 17 è dipendente dell’Ansaldo di Genova. In guerra viene fatto prigioniero dopo pochi giorni. passando da un campo di lavoro all’altro. Riuscito a fuggire, trova riparo in Grecia da cui poi rientra in Italia. La sua vocazione si può dire nasca sulle riviste missionarie mentre lavora in un’officina elettrica. Entrato nel Pime a 23 anni viene destinato alla Birmania come fratello laico. V resterà per 69 anni trovandovi la morte il 23 marzo1991. Inviato inizialmente a Toungoo, si sposta di missione in missione, ovunque sia necessaria la sua abilità di fabbro e la sua capacità di sopportare la fatica. In questo modo costruisce chiese, scuole, parrocchie, ospedali, orfanotrofi, sempre con il sorriso sulle labbra, sempre con un amore sconfinato per Gesù e la Madonna.

Fondatore della Casa del giovane

Molto conosciuto è anche Enzo Boschetti, fondatore della comunità Casa del giovane di Pavia. Nato a Costa de’ Nobil, nel Pavese, il 19 novembre 1929, a 20 anni dopo esperienze formative nell’Azione cattolica entrò nei Carmelitani Scalzi a Monza dove trascorse sette anni. Inviato in Kuwait, al ritornò decise per la scelta sacerdotale, venendo ordinato a nel 1962. Parroco prima a Chignolo Po e poi a Pavia si prese a cuore la condizione degli ultimi, in particolare i nomadi, gli operai, la gente povera. Nacque così, e siamo nel 1968, in uno scantinato, la prima forma di accoglienza che in seguito si trasformò in comunità di vita e servizio soprattutto per giovani e minori in difficoltà, spesso alle prese con un killer subdolo e violento come l’eroina. Nel 1992 la Casa del giovane fu ufficialmente riconosciuta come Associazione privata di fedeli, ed è attiva ancora oggi, forte di dieci comunità, un centro d’ascolto e quattro centri diurni, destinati a forme differenti di accoglienza, come sono diversi tra loro i disagi sociali. Boschetti morì all’ospedale di Esine (Brescia) 15 febbraio 1993 a causa di un tumore al pancreas.

Non c'era posto per lui in Seminario

Curiosa e drammaticamente originale anche la storia di un altro nuovo venerabile, vale a dire di Augustus Tolton, sacerdote statunitense di colore. Nato a Brush Creek, il 1° aprile 1854, ex schiavo Tolton divenne prete a Roma perché all’epoca non fu accettato da nessun Seminario americano. Ricevette la consacrazione sacerdotale la domenica di Pasqua del 1886 in San Giovanni in Laterano. Incardinato nella diocesi di Alton - oggi Springfield - prestò servizio prima a Quincy e quindi a Chicago, dove promosse la costruzione della chiesa di Santa Monica parrocchia nel South Side di Chicago che divenne un punto di riferimento per la comunità di colore. Morì il 9 luglio 1897.

Gli altri neo venerabili sono:
Giovanni Nadiani, laico converso della Congregazione dei presbiteri del Santissimo Sacramento; nato a Santa Maria Nuova il 20 febbraio 1885 e morto a Bergamo il 6 gennaio 1940;
la filippina Rosario della Visitazione (al secolo: Maria Beatrice Rosario Arroyo), fondatrice della Congregazione delle Suore Domenicane del Santo Rosario; nata a Molo il 17 febbraio 1884 e ivi morta il 14 giugno 1957;
Maria Paola Muzzeddu, fondatrice della Società delle Figlie della Madre Purissima; nata a Aggius (Sassari) il 26 febbraio 1913 e ivi morta il 12 agosto 1971;
Maria Santina Collani, suora professa dell’Istituto delle Suore Misericordiose; nata a Isorella (Brescia) il 2 marzo 1914 e morta a Borgo d’Ale (Vercelli) il 22 dicembre 1956.

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