mercoledì 16 dicembre 2020
Taglia un traguardo importante BeWeB, portale Cei dedicato al patrimonio storico, artistico, archivistico e librario della Chiesa
Beni culturali delle diocesi Vent'anni di «censimento»
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Una grande realtà ecclesiale, e sempre più comunitaria, dietro e dentro un portale web. Così il segretario generale della Cei, il vescovo Stefano Russo, ha sintetizzato il ruolo e la presenza di “BeWeB”, il portale che si occupa dei beni culturali e del patrimonio storico, artistico, archivistico e librario delle diocesi italiane e che taglia il traguardo dei 20 anni, per festeggiare i quali ieri l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto ha organizzato un incontro online, con la contemporanea presentazione di un apposito volume edito da Gangemi.

Il percorso «di una invenzione straordinaria dal carattere fortemente ecclesiale » che Russo ha seguito da sempre «per cui so il grande valore di questo progetto, più grande di quello che può apparire, ed è giusto ora tracciare un rendiconto, perché il rendere conto nella Chiesa diventa fondamentale per capire come andare avanti, con pregi e difetti, e come evolversi anche come persone. E proprio di questo «investimento sulle persone » e di «una scommessa sulle comunità chiamate a prendersi cura del loro patrimonio» ha poi parlato il segretario generale della Cei, mettendo più volte in risalto «la crescita dell’impegno in qualità e quantità» insita nel progetto, come pure «la crescita cul- turale che ha permesso di cambiare l’approccio sui beni ecclesiastici», tanto che oggi BeWeB si pone a giusta ragione come «una grossa occasione ecclesiale», grazie anche a quella «rete di relazioni umane, improntata a dinamiche di natura ecclesiale».

Migliaia di persone sono così coinvolte in questo che è anche «un luogo di sintesi », che riflette «l’espressione del messaggio contenuto nell’enciclica “Fratelli tutti”» e dove si realizza a pieno «un atteggiamento di gioco di squadra », con l’augurio di Russo che si possa continuare così. Insomma, non solo un portale Web, ma «il frutto di un lavoro di Chiesa che vuole conoscere in profondità sé stessa », restando «aperta al mondo e alla contemporaneità». Tanto più che è costante il coinvolgimento di tanti giovani, altro aspetto sottolineato dal segretario Cei, così come quello dell’intensa collaborazione con le diocesi e le istituzioni.

Un percorso ventennale che ha consentito «di acquisire un bagaglio e oggi di ripartire con nuove prospettive», «di acquisire un bagaglio e oggi di ripartire con nuove prospettive», ha detto dal canto suo Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, che ha poi offerto la prospettiva di «un angolo visuale per cogliere il grande nel piccolo », rifacendosi alle parole di papa Francesco che invita a valorizzare le cose piccole all’interno di grandi orizzonti.

BeWeB è questo e molto di più, compreso l’obiettivo «di costruire un patrimonio comune», anche grazie al fatto di «non vivere l’ansia da prestazione » dei contatti o dei like, ha aggiunto Corrado. Un progetto che va avanti con convinzione, quindi, «e per questo stiamo cercando – ha sottolineato don Valerio Pennaso, direttore dell’Ufficio per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto – di offrire strumenti e tecnologie adeguati alle persone», cogliendo l’importanza «di mettere insieme un patrimonio diversificato nel suo essere e nella sua narrazione». Più tecnici, ma non per questo meno interessanti, gli altri interventi, curati da Paul Weston, dell’Università di Pavia, da Giovanni Silvestri, responsabile del servizio informatico Cei, da Gianmatteo Caputo del patriarcato di Venezia, da Lorella Palumbo e Giuseppe Giccone, dell’Ufficio beni ecclesiastici, e da Francesca Triani del Centro servizi beni culturali.

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