martedì 24 maggio 2022
Il Papa ha inviato la sua benedizione per il rito di inaugurazione Sorrentino: questi luoghi aiutino a convertire tutti a un percorso di santità
Riaperta 800 anni dopo la porta dell'episcopio dove passò il Poverello
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«Ad Assisi voglio lasciare un vescovado che si riscopre nella sua storia migliore, più generativa quella che ancora parla al mondo. Per farlo c’è bisogno di questo percorso che la Provvidenza ci sta aiutando a portare avanti, nonostante tutte le difficoltà, grazie alle tante collaborazioni. Questo è soltanto il segno perché poi la verità delle cose sarà la vita che ne deriva, saranno le persone che qui si convertiranno che forse sceglieranno la via della santità di Francesco passando per questi luoghi». Lo ha detto il vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, l’arcivescovo Domenico Sorrentino, sabato scorso, in occasione della riapertura dell’antica porta di accesso del vescovado di Assisi dove passò Francesco prima di compiere, dinanzi al vescovo Guido, il clamoroso gesto di spogliarsi di tutti i suoi beni per conformarsi a Cristo.

La cerimonia si è aperta con la lettura del messaggio che papa Francesco ha inviato a Sorrentino. «In occasione della riapertura, dopo 800 anni, della porta del Santuario della Spogliazione, dove san Francesco d’Assisi rinunciò ai suoi beni e si spogliò delle sue vesti, assicuro la mia vicinanza spirituale e, invocando la protezione della Vergine Maria, di cuore imparto la mia benedizione a quanti prenderanno parte al sacro rito».

Grazie a un finanziamento della Conferenza episcopale italiana e del Ministero della Cultura, il vescovado tornerà come era al tempo del Poverello di Assisi quando la piazza, che si apriva davanti al grande edificio, era a un livello sottostante rispetto all’attuale chiostro d’ingresso dell’episcopio, che sarà mantenuto ma con l’aggiunta, al termine dei lavori di recupero, di scendere anche sotto dove verrà creato un percorso santuariale visitabile da turisti e pellegrini. Una possibilità e una scoperta avvenute grazie al lavoro dello storico Francesco Santucci, autore del libro “Nuove testimonianze storiche sul palazzo vescovile di Assisi”, in cui viene raccontata l’ìndividuazione della porta. Presente alla riapertura, oltre al cardinale Francesco Montenegro arcivescovo emerito di Agrigento, anche Elvira Cajano, sovrintendente di archeologia, belle arti e paesaggio.

«L’apertura della porta, insieme alla realizzazione del Giardino dei Giusti, agli interventi sulla cinta muraria di terrazzamento del III sec. a. C. alla realizzazione di un nuovo ingresso alla Domus di Properzio – ha sottolineato invece l’architetto Alfio Barabani nella relazione successiva allo scoprimento della porta – faranno del Santuario della Spogliazione, un polo spirituale, architettonico, archeologico, storico che abbraccia 2400 anni di storia».

Sempre nel pomeriggio di sabato scorso è stato invece consegnato il «Premio Internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia della fraternità», riconoscimento annuale da assegnare a un progetto specifico, avviato “dal basso¤”, da persone o società che cercano di prendersi cura dei più svantaggiati per dare vita a nuovi modelli di economia solidale. L’edizione 2022, che oltre alla consegna di un foulard con l’immagine della spogliazione di Brunello Cucinelli e un’icona con il logo del premio, consiste in un contributo di 50 mila euro, è stata vinta dal progetto Ecobriqs Charcoal Briquettes, realizzato da un gruppo di 15 persone con disabilità dalla diocesi di Pasig, Filippine, senza lavoro e poverissimi, che con l’aiuto della parrocchia hanno accolto l’invito della città: usando rifiuti, scarti, e, prima di tutto, le ninfee, producono - tramite una tecnologia rivoluzionaria - i bricchetti di carbone. Un riconoscimento speciale, di 15mila euro, è stato assegnato anche a Farm of Francesco, progetto nato nell’ambito di Economy of Francesco, per contrastare la desertificazione.

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