Leone XIV: «Nutrire una cultura dell’armonia e della pace»

In un messaggio ai partecipanti all’incontro interreligioso Promoting a Culture of Harmony, in Bangladesh, il Pontefice ho esortato ad essere «come giardinieri» che curano il campo della fraternità
September 8, 2025
Leone XIV: «Nutrire una cultura dell’armonia e della pace»
Web | Il cardinale Koovakad in Bangladesh per l’incontro Promoting a Culture of Harmony
«Siamo tutti fratelli e sorelle», e «come unica famiglia, condividiamo l’opportunità e la responsabilità di continuare a nutrire una cultura dell’armonia e della pace». Lo scrive papa Leone XIV, nel messaggio – inviato in inglese ai partecipanti all’Incontro Interreligioso in corso in Bangladesh fino al 12 settembre. «Una sana cultura sociale permette a diverse comunità di convivere in armonia», spiega Leone XIV, secondo il quale tale cultura «deve essere attentamente coltivata» e richiede «il sole della verità, l’acqua della carità e il suolo della libertà e della giustizia». «Sappiamo, a nostre spese, dai momenti dolorosi della storia che quando la cultura dell’armonia viene trascurata, le erbacce possono soffocare la pace», il monito del Pontefice: «I sospetti affondano le radici; gli stereotipi si induriscono; gli estremisti sfruttano le paure per seminare divisione». «Insieme, come compagni nel dialogo interreligioso, siamo come giardinieri che si prendono cura di questo campo di fraternità, aiutando a mantenere il dialogo fertile e a eliminare le erbacce del pregiudizio», la metafora scelta da Papa Leone. «Le differenze di credo o di origine non devono dividerci», l’invito: «Al contrario, nell’atto di incontrarci in amicizia e dialogo, ci opponiamo insieme alle forze di divisione, odio e violenza che troppo spesso hanno afflitto l’umanità. Dove altri hanno seminato sfiducia, noi scegliamo la fiducia; dove altri potrebbero alimentare la paura, noi ci sforziamo di comprendere; dove altri vedono le differenze come barriere, noi le riconosciamo come vie di arricchimento reciproco». «Costruire ponti – tra le fedi, tra la teoria e la pratica, tra le comunità, tra tutta l’umanità – conclude il Papa – può farci passare dal sospetto alla verità, dall’isolamento alla collaborazione», rafforzando così «la resilienza delle comunità contro le voci di divisione».

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