Il Papa: «Venga un tempo di tregua, l'umanità è in gioco»
di Redazione
Le parole di Leone XIV prima della "partita del cuore" tra politici e cantanti. «È ancora possibile incontrarsi, anche in un tempo di divisioni, di bombe e di guerre. E la politica può unire

È un videomessaggio di riconciliazione e di pace, quello inviato nella serata di martedì, da Papa Leone XIV, in occasione della "partita del cuore". «È ancora possibile incontrarsi, anche in un tempo di divisioni, di bombe e di guerre. È necessario costruire le occasioni per farlo. Sfidare le divisioni e riconoscere che questa è la sfida più grande: incontrarsi». Per Papa Prevost, «partita e cuore diventano due parole da coniugare insieme. Ed è bello anche che questo avvenga in un evento benefico, sportivo e televisivo che raccoglie fondi per la vita, per la cura, non per la distruzione e la morte» ha aggiunto.
La preoccupazione del Pontefice è rivolta al moltiplicarsi di azioni di guerra su tanti fronti. Per questo, Leone XIV chiede alla comunità internazionale che «venga una tregua, un tempo che fermi la rincorsa dell'odio. È in gioco la nostra umanità». Il suo pensiero in particolare è per «i bambini che arrivano in Italia da zone di guerra, e ai quali un progetto dell'Ospedale e della Fondazione Bambin Gesù e della Caritas Italia offre accoglienza. Sembra sempre più difficile, quasi impossibile, trovare spazi di ascolto per queste cose - sottolinea nel videomessaggio -. Mi viene in mente un'altra partita, quella raccontata in un film, "Joyeux Noël", e in una canzone di Paul Mc Cartney, giocata il 25 dicembre 1914 da alcuni soldati (tedeschi, francesi e inglesi) nella cosiddetta tregua di Natale, nei pressi della cittadina di Ypres, in Belgio».
Per il Papa, «lo sport quando è vissuto bene da chi lo pratica e da chi fa il tifo ha questo di grande, che trasfigura lo scontro in incontro, la divisione in inclusione. Le solitudini in comunità. E la televisione quando non è solo connessione ma comunione di sguardi può farci riscoprire come guardare gli uni gli altri. Con amore invece che con odio». Quanto all'iniziativa benefica, Prevost ha aggiunto che «è significativo anche che a giocare oggi siano due squadre, una di politici ed una di cantanti. Ci dice che la politica può unire invece di dividere, se non si accontenta della propaganda che si nutre della costruzione di nemici, ma si adopera nell'arte difficile e necessaria del confronto, che ricerca il bene comune. E ci ricorda - prosegue - anche come la musica arricchisca di significato le nostre parole e i nostri ricordi». L'augurio finale ai partecipanti all'evento e ai telespettatori è quello di «ritrovare il coraggio dell'accoglienza ed essere uomini e donne dell'incontro».
La trascrizione integrale del messaggio si trova nel Bollettino vaticano.
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