Ascolto, umiltà, unità: Leone XIV apre il Capitolo degli Agostiniani

Le tre parole incarnano le radici della speranza. Nel giorno in cui ricordava il 48esimo anniversario del suo ingresso in noviziato, il Papa ha aperto il 188esimo Capitolo generale degli agostiniani
September 1, 2025
Ascolto, umiltà, unità: Leone XIV apre il Capitolo degli Agostiniani
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Il 1° settembre 1977 Robert Francis Prevost, futuro papa Leone XIV, cominciava, da giovane novizio, il suo cammino nell’Ordine di Sant’Agostino. Ieri, a 48 anni esatti di distanza, Prevost ha aperto il 188° Capitolo generale della sua famiglia religiosa. Lo ha fatto presiedendo la Messa assieme ai confratelli agostiniani nella Basilica romana di Sant’Agostino in Campo Marzio. E affidando loro tre chiavi fondamentali per il lavoro capitolare: ascolto, umiltà, unità. Tre atteggiamenti che il Papa ha tratto dal Vangelo proclamato durante la celebrazione eucaristica, con il racconto – dal Vangelo di Giovanni – di Gesù che promette lo Spirito Santo agli Apostoli. Lo stesso Spirito che Leone XIV ha invocato sui lavori del Capitolo: «Che il suo Spirito abbia il sopravvento su ogni logica umana, in modo “abbondante e irresistibile”», ha auspicato Prevost.
Un’invocazione che ha un significato particolare, visto che dall’incontro degli agostiniani uscirà il 98° priore generale, dopo i 12 anni di governo di padre Alejandro Moral, successore, nel 2013, dello stesso Prevost. I lavori si terranno fino al 18 settembre al Pontificio Istituto Patristico Augustinianum e vedranno impegnate un centinaio di persone. Ad avere diritto di voto saranno 73 religiosi di 46 diversi Paesi, delegati dalle 41 circoscrizioni dell’ordine. Rappresentano i 2.341 agostiniani che con le loro 395 case, presenti nei cinque continenti. Nelle giornate capitolari sono previste sessioni con interventi delle presidenti delle federazioni delle monache agostiniane e di laici della famiglia agostiniana.
Nel 2013 la Messa di apertura del Capitolo fu presieduta da papa Francesco, che fu invitato da quello che allora era il priore uscente, Prevost.
Soffermandosi sullo stile da coltivare durante i lavori del Capitolo, il Papa, quindi, ha messo in luce tre aspetti principali usando le parole di sant’Agostino per commentarle. In particolare il dono delle lingue fatto dallo Spirito agli Apostoli nel giorno di Pentecoste rappresenta il mandato a cercare di comunicare e comprendere tutti. Uno sforzo che deve essere accompagnato dall’umiltà, perché, ha ricordato il Papa, «nessuno pensi di avere da sé tutte le risposte. Ciascuno – ha invitato Prevost – condivida con apertura ciò che ha».
Infine l’unità, che, secondo il Papa, è il segno della presenza dello Spirito. Superare: superare le divisioni, ha affermato, è di fatto un dono e un modo per capire che quello che si fa viene da Dio, un vero e proprio «criterio di verifica» del lavoro svolto. Citando ancora sant’Agostino, infatti, Leone XIV ha notato che «come gli uomini spirituali godono dell’unità, quelli carnali cercano sempre i contrasti».
E parlando inglese prima dell’omelia, il Pontefice ha invitato a promuovere i tre doni dell’ascolto, dell’umiltà e dell’unità in tutta la Chiesa e nel mondo.
Al termine dell’Eucaristia, il priore uscente ha rivolto parole di ringraziamento a Leone XIV, in particolare per la vicinanza all’Ordine, e ha ricordato l’importanza della fedeltà al Successore di Pietro per l’ordine agostiniano. I religiosi, ha notato Moral, vogliono esser testimoni «di fraternità e sinodalità in un mondo ferito dalle divisioni». Le parole del Papa, ha aggiunto il religioso, ci aiutano nella strada che porta «alla pace, alla speranza e alla cura del Creato». E il recente Giubileo dei giovani, ha concluso Moral, «ci ha ricordato che il Vangelo è sempre fonte di gioia e di vita nuova».

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