Ventotene, l'ex carcere di Pertini diventa un luogo della memoria

La struttura borbonica collegata all'isola di Santo Stefano utilizzata dal fascismo per deportarvi i detenuti politici, sarà oggetto di un piano di recupero e di una mostra col contributo di Invitalia
July 28, 2025
Ventotene, l'ex carcere di Pertini diventa un luogo della memoria
L’ex carcere borbonico di Santo Stefano/Ventotene riapre al pubblico con una mostra e con un grande progetto di recupero. Quattro aree tematiche – la storia, l’abbandono, il progetto di recupero e il “domani” – 19 stanze, 60 pannelli esplicativi e una vera e propria “wunderkammer” (camera delle meraviglie ), il tutto con l’obiettivo di ripercorrere la storia, il doloroso abbandono e le prospettive future. Sta prendendo forma la mostra permanente che prenderà il via all’interno dell’ex penitenziario borbonico nella seconda metà di settembre 2025. Il penitenziario, chiuso dagli anni ‘60 è ora oggetto di un grande piano di recupero e valorizzazione da parte del Governo, coordinato dalla struttura commissariale guidata da Giovanni Maria Macioce e condivisa con le amministrazioni del Tavolo istituzionale permanente.
L’esposizione, curata da Sabina Minutillo Turtur insieme alla struttura tecnica di Invitalia, soggetto attuatore dell’intervento, sarà integrata da installazioni audiovisive, documenti e foto d’epoca che aiuteranno i visitatori a immergersi in un luogo della memoria che ha attraversato gli anni bui della storia italiana. Sarà possibile ripercorrere le vicende dei tanti detenuti tra cui alcune figure come Sandro Pertini e Luigi Settembrini, dma anche dei tantissimi detenuti anonimi che lì furono imprigionati. Un “cantiere aperto” che permetterà di vedere da vicino la complessità dei lavori di messa in sicurezza e restauro che stanno interessando lo storico edificio. «Sarà una mostra dal taglio ‘emozionale’ capace di comunicare a tutte le persone la storia dell’ergastolo di Santo Stefano e il progetto governativo che qui si sta portando avanti, d’intesa con le amministrazioni sottoscrittrici del CIS Ventotene, e che restituirà l’ex carcere a un pubblico ampio di visitatori e studiosi» assicura il Commissario Macioce a margine di un sopralluogo a Santo Stefano. «L’ex carcere di Santo Stefano è molto conosciuto per il suo passato, con questa mostra si intende raccontare molto il presente e anticipare il futuro, lo faremo mostrando i progetti e i lavori eseguiti in questi ultimi anni; faremo vedere com’era la situazione prima e com’è adesso». Infine il “coup de theatre”: «Uno dei momenti più suggestivi sarà l’affaccio sulla corte del grande Panopticon progettato e realizzato da Francesco Carpi alla fine del ‘700».
L’ex complesso carcerario è attualmente ancora proprietà del Demanio che lo conferirà alla futura Fondazione che gestirà il bene. «Insieme all’apertura del Museo si sta lavorando alla Scuola di Alta Formazione e alla realizzazione di aree dedicata a convegni, workshop, laboratori così come a spazi pensati per la fruizione degli archivi. Nelle aree esterne – aggiunge Macioce – partiremo a breve con i lavori nella “casa del direttore” la palazzina di 3 piani antistante la struttura carceraria, mentre sono terminati i lavori di messa in sicurezza del piccolo cimitero e il ripristino dei viali di accesso e dei muretti a secco, che erano completamente crollati e costituivano un problema per la sicurezza».
Tra le varie proposte c’è anche quella di una piccola funivia che avrebbe la possibilità di collegare le due isole, Ventotene e Santo Stefano in soli 4 minuti. «Al momento la proposta è oggetto di approfondimenti tecnici, in parallelo insieme a Invitalia, soggetto attuatore del CIS ventotene, stiamo definendo il progetto di approdo che il decreto interministeriale (Mic e Mase) del 2022 ha approvato con prescrizioni». L’obiettivo è quello di rendere il futuro polo culturale di Santo Stefano accessibile anche alle persone con disabilità. «Non perdiamo la speranza di realizzare “Santo Stefano per tutti”».

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