Un robot umanoide potrebbe sostituire gli operai nelle mansioni pericolose

Si chiama Hero, è alto 1,80 metri e si muove da solo nei cantieri guidato dall'IA. Ma ancora attende il via libera del ministero dei Trasporti per entrare in azione
December 4, 2025
Un robot umanoide potrebbe sostituire gli operai nelle mansioni pericolose
Hero in azione durante una sessione di addestramento su strada
Contare le morti dei lavoratori stradali è un’impresa. L’unica certezza è che, tra le 1.090 vittime sul lavoro registrate lo scorso anno da Inail, 156 erano impiegate nel settore delle costruzioni, che comprende anche i cantieri stradali. L’ultima, in ordine temporale, è arrivata martedì scorso quando un operaio è morto – e un altro è rimasto gravemente ferito – lungo l’autostrada A31 in provincia di Vicenza, dopo essere stato travolto da un tir. Ridurre il rischio, però, è un dovere a prescindere dai numeri. E ora vengono in soccorso anche i robot. Si chiama Hero l’androide, addestrato con l’intelligenza artificiale, presentato ieri dall’impresa di costruzione stradale Edil San Felice a Milano. «Lo abbiamo ribattezzato “Hero” perché è il nostro eroe – spiega ad Avvenire il Ceo Lorenzo Di Palma –. Non vogliamo altri morti sul lavoro e il robot ci aiuterà a raggiungere l’obiettivo». Come? Sostituendo gli operai nelle operazioni a maggiore vulnerabilità. In altre parole, quelle più vicine al traffico delle auto.
Il robot, al momento, è alto 1,30 metri, pesa 35 chilogrammi e può sollevare carichi fino a 6 chilogrammi, per un massimo di 2 ore di autonomia. Ma si tratta di un prototipo per i test: l’androide che lavorerà nei cantieri sarà alto 1,80 metri e avrà un’autonomia di circa 6 ore. Un tempo che gli sviluppatori di Edil San Felice, con la collaborazione di Notos Group e dell’università Federico II di Napoli, hanno ritenuto sufficiente per il lavoro in dieci cantieri diversi. Per ora a Hero è affidata solo l’installazione dei cantieri, la mansione più pericolosa per gli operai: si tratta di posizionare la segnaletica temporanea, gestire i coni, spostare i materiali e monitorare l’area di lavoro. Un lavoro più adatto a un robot che a un umano: la sua “vista” è a 360 gradi e le mani sono prensili e dotate di sensori per registrare ogni pressione e temperatura. Sono caratteristiche fondamentali per la sicurezza del cantiere perché Hero, grazie all’intelligenza artificiale, si muoverà da solo. Non serviranno operai a telecomandarlo: l’androide sarà in grado di muoversi lungo la segnaletica orizzontale, svolgere le proprie mansioni e reagire in sicurezza a eventuali imprevisti, guidato solo da algoritmi addestrati ad hoc.
Per insegnargli il lavoro in cantiere, gli ingegneri non lo hanno neppure dovuto allenare sulla strada. «Abbiamo costruito un ambiente digitale, simile a quello di un videogioco – spiega Simone Giordano, direttore generale Notos Group – e, in quel contesto, abbiamo addestrato le sue reti neurali. Quando esce dalla fabbrica, Hero è come un bambino: se si comporta come vogliamo lo ricompensiamo con un premio, altrimenti con una punizione. Terminata la formazione, il software è pronto per essere installato su un numero potenzialmente infinito di robot umanoidi».
Edil San Felice, in particolare, progetta di addestrare una flotta di cinque Hero in grado di «affiancare l’essere umano nello smontaggio e nel montaggio di tutti i cantieri stradali dell’azienda», spiega Lorenzo Di Palma. Che rassicura i lavoratori sulle loro tutele: «L’uomo rimarrà sempre al centro del nostro progetto – afferma – e, anzi, sarà formato per avere a che fare con l’umanoide. Potrà solo beneficiare dell’arrivo di Hero sui cantieri, perché purtroppo stiamo assistendo a uno stillicidio dei lavoratori stradali». In altre parole, Hero non manderà in pensione nessun dipendente e avrà un solo obiettivo, da romanzo di Asimov: tutelare la vita umana. Per questo, gli sviluppatori hanno implementato anche una funzione “sentinella”: «Se, per esempio, il robot nota un’auto che sbanda – spiega Di Palma – lancia un forte allarme sonoro per tutta la squadra. Non è pensabile perdere sulle nostre strade un solo altro lavoratore, un padre di famiglia o un figlio».
Edil San Felice ha già depositato il brevetto del robot per la sicurezza nei cantieri stradali - «il primo a livello europeo» -, ma non esclude che la stessa tecnologia sviluppata per Hero possa essere estesa ad altri settori: «I campi di applicazione sono potenzialmente infiniti – continua Di Palma –. Un altro impiego a rischio è la pulizia degli edifici con la movimentazione di carichi esposti. Anche in quelle mansioni gli operai potranno essere sostituiti dagli androidi. Sarà un cambiamento epocale».
Lo sviluppo di Hero è costato a Edil San Felice circa 600mila euro ma, al momento, la società non ha in mente un eventuale prezzo di vendita dell’androide che, in realtà, ancora non può neppure entrare nei cantieri stradali. Il codice della strada prevede che le operazioni di installazione dei cantieri sulla carreggiata possano essere realizzate solo da operai umani. Per permettere agli androidi di mettere piede su strade e autostrade, perciò, serve una deroga al regolamento: «Hero può essere apripista. Facciamo un appello al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – conclude Di Palma – per ottenere l’autorizzazione al suo impiego in strada: sarà una svolta per la sicurezza sul lavoro, ma serve la collaborazione di tutti».

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