Un Natale "stellato", chef in 56 carceri italiane

Presentata in Senato l’iniziativa “L’ALTrA Cucina… per un Pranzo d’Amore” che si svolgerà il 18 dicembre. Nel carcere di Nisida anche il cast del film "La salita" di Massimiliano Gallo
December 16, 2025
Un Natale "stellato", chef in 56 carceri italiane
Una scena del film "La salita" di Massimiliano Gallo girato nel carcere di Nisida
Per un giorno le sbarre diventano soglia, i corridoi si riempiono di voci, le mense si trasformano in luoghi di incontro. Anche quest’anno il Natale entra nelle carceri italiane con “L’ALTrA Cucina… per un Pranzo d’Amore”, l’iniziativa promossa da Prison Fellowship Italia, insieme al Rinnovamento nello Spirito Santo e alla Fondazione Alleanza del RNS, in collaborazione con il Ministero della Giustizia e con il patrocinio del CONI Comitato Regionale Lazio. Un evento che si conferma come il più grande appuntamento natalizio del sistema penitenziario italiano e che, per qualche ora, “contamina” di festa e di vita gli spazi asettici della detenzione.
Giovedì 18 dicembre, il pranzo di Natale si svolgerà in contemporanea in oltre 56 istituti penitenziari. Molti di questi apriranno le porte per la prima volta a un’iniziativa che non è soltanto un gesto solidale, ma una dichiarazione di fiducia: fiducia nella possibilità di incontro, nella forza del volontariato, nella dignità che non viene meno neppure dietro le mura più alte.
Il progetto è stato presentato oggi nella sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica. A introdurlo la senatrice Giusy Versace, vicepresidente della Commissione Cultura, insieme al senatore Andrea Ostellari, sottosegretario al Ministero della Giustizia, a Giuseppe Contaldo, presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, all’attore e regista Massimiliano Gallo, testimonial dell’iniziativa, al produttore discografico Gianni Testa, a don Raffaele Grimaldi, ispettore dei cappellani delle carceri militari, Maria Alessandra Ruberto, Direttore generale per la Giustizia minorile e riparativa e tanti altri. Una pluralità di voci che racconta come il carcere non sia un mondo separato, ma uno spazio che interpella tutta la società.
«Saranno serviti non solo piatti raffinati ed eleganti – spiega Giuseppe Contaldo – ma entreremo nelle carceri per portare soprattutto un abbraccio, un sorriso, per ascoltare il dolore, interrompere l’isolamento e vestirlo di nuova speranza». Un’immagine che restituisce il senso profondo dell’iniziativa: non un evento “per”, ma un’esperienza “con” le persone detenute. «Cinquantasei luoghi di detenzione – aggiunge – si trasformeranno in una grande grotta di Betlemme. Fare il Natale in carcere è come farlo nella grotta più nascosta. Senza amore e senza speranza si muore. E ai detenuti dobbiamo portare quella speranza che non delude». Le parole di papa Leone – «Il Signore ci ripete che nessuno vada perduto» – diventano così carne, gesto, presenza.
Un’attenzione particolare è rivolta ai giovani detenuti del carcere minorile di Nisida, dove il pranzo avrà un carattere “stellato” non solo per i piatti, ma per i volti che hanno scelto di esserci. A Napoli, infatti, la giornata sarà preceduta da un incontro nel cortile del carcere: sul palco si alterneranno saluti e performance del duo Gigi e Ross, dell’attore e regista Massimiliano Gallo e di parte del cast del film La salita, girato proprio a Nisida, fra cui gli attori Shalana Santana, Alfredo Cossu, Lucianna De Falco, Angela De Matteo, Diego D’Elia, Luisa Esposito. Con l’attrice Cristina Donadio, il duo musicale Mr Hyde, don Vitale Luongo – sacerdote molto seguito sui social per la sua capacità di parlare ai giovani – e il giornalista Claudio Ciotola. A guidare la brigata in cucina sarà lo chef incaricato, mentre il coordinamento dell’organizzazione è affidato a Luisa Priore, referente di Prison Fellowship Italia.
«Come Fiamme Azzurre ho spesso partecipato a iniziative in carcere – ha affermato la senatrice Giusy Versace – e credo che, a pochi giorni dal Giubileo dei detenuti celebrato da Papa Leone, fosse giusto promuovere un gesto di misericordia come questo. Aprire le porte del carcere a un pranzo natalizio solidale significa ricordare che la dignità umana non conosce sbarre e che la speranza può rinascere anche dietro le mura».
Per Marcella Reni, presidente di Prison Fellowship Italia, è già iniziato «il conto alla rovescia per i pranzi di Natale stellati». «Facciamo parte di un movimento che sta illuminando gli angoli più bui del Paese – spiega –. Crediamo nel potere trasformativo del cambiamento, che nasce dentro una prigione e si diffonde nelle comunità. Questi sono i “punti di svolta” che, grazie alla generosità di tanti, stiamo vedendo accadere».
A Nisida, questa speranza passa anche attraverso l’arte. «Ho trascorso mesi intensi della mia vita girando proprio qui – racconta Massimiliano Gallo –. La mia opera prima La salita, che ho voluto proiettare in anteprima nazionale ai ragazzi detenuti, è stata un’esperienza fortissima. Sono convinto che l’arte abbia un valore salvifico nei percorsi di riscatto e rinascita: offre strumenti per immaginare e costruire un domani possibile». Il film, in uscita a marzo, racconta un episodio poco noto ma decisivo: quando nel 1982 Eduardo De Filippo, da senatore, fece costruire il primo teatro in un carcere italiano, proprio a Nisida. Un Gallo commovente legge in aula un estratto del discorso al Senato che tenne appunto Eduardo a tale proposito. «La sua testimonianza era rivoluzionaria – conclude Gallo –: se non ci prendiamo cura di quei ragazzi, non riusciremo mai a curare davvero la nostra società».
Così, tra una tavola imbandita e una parola ascoltata, il Natale torna ad essere ciò che è: un inizio possibile, anche dove tutto sembra fermo.

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