Torna “Un pasto al giorno”: un weekend per sfamare il mondo in 800 piazze

Il 27 e 28 settembre i volontari della "Papa Giovanni XXIII" raccolgono fondi per garantire il cibo a 7 milioni di poveri. L'idea è nata 40 anni fa da don Oreste Benzi, di cui si celebra il
September 26, 2025
I poveri non vengono a cercarci, danno per scontato che a nessuno interessi di loro. Per questo don Oreste Benzi, il fondatore della “Papa Giovanni XXIII”, (di cui si è appena celebrato il centenario ed è in corso la causa di beatificazione) ripeteva all’infinito che “dobbiamo andare noi a cercare loro”. È così che negli anni i volontari della sua associazione hanno dato vita in 40 Paesi a 652 strutture di accoglienza e progetti, tra cui 247 case-famiglia, 13 comunità terapeutiche, 11 centri per carcerati, 15 cooperative sociali con 101 centri lavorativi e 51 centri educativi.
Numeri eclatanti, certo, ma dietro i quali ci sono volti e nomi e storie vere.
Come quella di Milena, 71 anni, italiana, la salute minata da più malattie, alla fine ha perso tutto e si è trovata a vivere per strada. O Steven, 5 anni, Kenya: uno tra le migliaia di bambini delle baraccopoli di Nairobi, cresciuti dalla malavita, nutriti dai cumuli di rifiuti, consolati e poi traditi dalle colle che spengono il cervello e dall’alcol. O Tina e Bina, 2 anni, Bangladesh, sole al mondo, nessun abbraccio a cullare il loro sonno di bambine, nessun sogno all’orizzonte. Fino a quando qualcuno non si è accorto di loro e ha deciso che cambiare il corso delle cose era possibile... E così grazie a “quell’incontro” oggi Milena ha una casa, ogni mattina si alza e prepara la torta di mele per i volontari e le altre persone accolte come lei nella “Capanna di Betlemme” di Vicenza, struttura per i senzatetto. Steven invece è andato a scuola e ora che ha 21 anni lavora come cuoco in un ristorante. Anche Tina e Bina in Bangladesh ce l’hanno fatta grazie quell’incontro e Tina è diventata una giovane infermiera che ama restituire ciò che ha ricevuto, prendendosi cura delle persone più bisognose...
Don Oreste Benzi in mezzo ai suoi "piccoli" - Papa Giovanni XXIII
Don Oreste Benzi in mezzo ai suoi "piccoli" - Papa Giovanni XXIII

“Siate tutti santi”, raccomandava don Benzi, spiegando che “non è un santo che fa la rivoluzione, ma è un popolo di santi che può fare la rivoluzione!”, ovvero ribaltare l’ingiustizia per cui Tina e Steven sono venuti al mondo dove già crescere è un miracolo, mentre noi siamo nati in Italia, loro senza demerito, noi senza merito. Ma se santi non riusciamo ad essere, possiamo comunque concederci un gesto semplice quanto importante, partecipando il 27 e 28 settembre all’iniziativa di raccolta fondi “Un Pasto al Giorno”: migliaia di volontari della “Papa Giovanni XXIII” saranno in 800 piazze d’Italia a raccogliere offerte (anche minime), piccole gocce che andranno a garantire 7 milioni e mezzo di pasti per tutto l'anno. Sul sito www.unpastoalgiorno.apg23.org si trova la mappa di tutte le postazioni, o altrimenti si può accedere a una donazione on line.

Storie lontane da noi? Non come si potrebbe pensare, perché i rovesci della vita accadono e, quando questo succede a noi, di colpo ci accorgiamo dell’indifferenza altrui. Sono quasi 60 anni che l’associazione “Papa Giovanni XXIII” “incontra” gli scartati e li rimette al centro, trascinandoli a una nuova vita con la classica esclamazione di don Oreste: “Vieni con me, vedrai, facciamo tutto nuovo!”. A decine di migliaia in tutto il mondo lo hanno seguito, e ancora oggi che il sacerdote riminese è in Cielo (è morto la notte tra i Santi e i Morti del 2007) i suoi volontari continuano a trasformare il mondo accogliendo nelle loro case chi è calpestato, reietto, solo, sfruttato, venduto, abbandonato. Non si tratta di filantropia o generosità, “si tratta di giustizia”, spiegano i volontari dell’associazione, di restituire ciò che per ingiustizia è stato loro sottratto. Ma perché questo avvenga occorre che ci sentiamo parte in causa anche noi, dalle nostre case, nelle 800 piazze, dai nostri computer: “Anche il più grande santo non cambia da solo le strutture di iniquità che dominano sul mondo, solo un popolo che prende coscienza di essere santo può trasformare il mondo” (ancora don Benzi).

L’idea di “Un Pasto al Giorno” è nata 40 anni fa, nel 1985, quando don Oreste andò in Zambia a visitare la prima missione all’estero della “Papa Giovanni XXIII”: fu lì che si accorse che sarebbero bastate 10mila lire al mese per garantire tutti i giorni un pasto ai bambini denutriti che venivano con le loro mamme a chiedere aiuto. Quel giorno disse: “Tornerò in Italia e lo dirò a tutti, tutti devono sapere!”. Da allora il sogno di don Benzi continua a realizzarsi in 40 nazioni del mondo e non grazie a pochi facoltosi donatori, ma al sostegno e al cuore di un mare silenzioso di persone che fanno la differenza: tutti noi, se vogliamo.

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