Sciopero personale ferroviario, martedì nero per i pendolari

Decine di treni cancellati questa mattina, ritardi di oltre tre ore. Biglietterie prese d'assalto e viaggiatori arrabiati. Alle 17 incontro al ministero delle Infrastrutture
May 5, 2025
Sciopero personale ferroviario, martedì nero per i pendolari
Ansa | Passeggeri in coda alla stazione Termini di Roma
Un’ennesima giornata di pesanti disagi, quella di ieri, per chi ha dovuto prendere il treno. Lo sciopero del personale del gruppo Ferrovie dello Stato e delle imprese appaltanti (gruppo Fs, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord), indetto per il rinnovo del contratto nazionale, ha provocato un vero e proprio “martedì nero” dei treni.
Durato buona parte della giornata, otto ore, lo stop ha visto per i sindacati un’adesione «massiccia» di quasi il 90% del personale ferroviario e degli appalti. Tantissimi i treni cancellati o con forti ritardi sin dalla prima mattina: a mezzogiorno, alla stazione di Roma Termini, erano già una ventina i treni coinvolti tra cui sei cancellati, compreso un Frecciarossa delle ore 12:50 per Milano Centrale la cui soppressione ha provocato lunghe code e proteste tra i viaggiatori sia alla biglietteria Trenitalia che nei vari infopoint. E, nonostante fosse stata annunciata la fascia di garanzia tra le 6 e le 9, un altro Frecciarossa che doveva partire da Termini alle 8.50 è stato cancellato all’ultimo, provocando ulteriori proteste e disagi. Centinaia i viaggiatori sconsolati seduti a terra davanti alle banchine, compresi tanti turisti giunti nella capitale per il Giubileo che dovevano prendere altri treni e che sono rimasti bloccati in stazione diverse ore.
Scene simili anche nelle stazioni di Bologna, Milano e Napoli, dove i ritardi a cascata hanno provocato proteste dei passeggeri. I treni regionali hanno accumulato ritardi tra i 100 e i 200 minuti; altissima l’adesione del personale in tutta Italia che è cresciuta rapidamente nel giro di poche ore, in vista dell’incontro tenutosi nel pomeriggio al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Chiediamo scusa agli utenti per i disagi arrecati, ma siamo a tutelare i diritti di quasi 100mila lavoratori a livello nazionale», ha dichiarato Alessandro La Torre, responsabile trasporto ferrovie e servizi della Fit Cisl. I sindacati, al termine dell’incontro al ministero dei Trasporti, si sono detti disponibili a riprendere subito la trattativa per raggiungere un’intesa per il rinnovo «che dia una risposta adeguata in termini di salario, di normativa, con la garanzia di turni di lavoro che prevedano un incremento sostanziale dei riposi, e che valorizzino le indennità per i circa 100 mila lavoratori a cui si applica il contratto».

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