Perché si sta parlando tanto della variante Stratus del Covid
di Redazione
Pistello (ospedale di Pisa): «È responsabile del 50% dei contagi». Maggi (Spallanzani di Roma): «Rischi solo per pazienti con comorbidità o immunocompromessi. Richiamo vaccinale per anziani e

A causa probabilmente dalla variante "Stratus", tra il 28 agosto e il 3 settembre si è registrato in Italia un lieve aumento dei casi Covid (2.050), rispetto alla settimana precedente, quando erano stati 1.391 casi (e 1.091 sette giorni prima). I decessi invece sono passati da 10 a 8. Lo rileva l’ultimo report settimanale del ministero della Salute. «I ricoveri di persone positive al Covid nel nostro ospedale – riferisce Fabrizio Maggi, direttore dipartimento di Epidemiologia e direttore dell’Unità di Virologia e Laboratori di Biosicurezza dell’ospedale Spallanzani di Roma – non sono mai mancati durante questi mesi: parliamo di pazienti particolari con comorbidità o immunocompromessi, quest’ultimi i soggetti oggi più a rischio. Per gli altri che contraggono il Sars-CoV-2 la malattia non è particolarmente impegnativa».
Del resto, dallo stesso monitoraggio del ministero emerge che il tasso di mortalità è di 1 per milione di abitanti negli over80 e 2 per milione di abitanti negli over90: resta 0 per tutte le altre fasce di età. «La variante – chiarisce Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa – che oggi va per maggiore, siamo già oltre il 50% di presenza nei contagi, è XFG o "Stratus", arrivata dagli Stati Uniti, frutto della ricombinazione di altre mutazioni, e oggi dominante anche da noi».
Pistello, che è tra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Istituto superiore di sanità (Iss) che monitora le varianti Covid, precisa che «nei positivi al Covid stanno tornando i vecchi sintomi. Molti lamentano la mancanza improvvisa dell’olfatto e del gusto, questo perché molto probabilmente l’ingresso del virus predilige queste sedi che vengono – momentaneamente – compromesse e non trasmettono lo stimolo percepito al cervello. Rimangono poi la febbre, anche alta, e i sintomi respiratori che conosciamo». In vista della campagna vaccinale autunnale contro l’influenza, il consiglio di Maggi è che «gli anziani e i fragili dovrebbero fare il richiamo del vaccino contro Sars-CoV 2, soprattutto chi soffre di altre malattie».
Negli Stati Uniti, intanto, Pfizer e BioNTech hanno comunicato di avere ottenuto l’approvazione dalla Food and Drug Administration (Fda) per la nuova formulazione di Comirnaty per la campagna vaccinale 2025-2026. Il via libera è arrivato limitatamente all’uso negli over65 e nelle persone di età compresa tra 5 e 64 anni con almeno una patologia di base che li espone a maggior rischio di forme gravi. Il vaccino aggiornato ha come bersaglio specificamente la sottovariante LP.8.1. In modelli preclinici, aggiungono le due aziende, il vaccino genera risposte immunitarie migliorate – rispetto alle precedenti formulazioni – contro molteplici sottovarianti circolanti di Sars-CoV-2, tra cui XFG (Stratus), NB.1.8.1 (Nimbus) e altre attualmente circolanti.
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