venerdì 18 novembre 2022
Per una guerra fra gli eredi il tribunale mette in vendita la tenuta di Sant'Agata nel Piacentino dove sono state composte molte partiture. A Milano il concerto di gala per salvare la dimora
L'interno di Villa Verdi a Sant'Agata che sarà messa all'asta per una guerra fra gli eredi

L'interno di Villa Verdi a Sant'Agata che sarà messa all'asta per una guerra fra gli eredi - Ansa

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Milano si mobilita per Giuseppe Verdi. E non poteva essere altrimenti nella città in cui il “cigno di Busseto” è morto ed è sepolto, che lo ha visto debuttare con la sua prima opera L’Oberto al teatro alla Scala (dove avrebbero esordito altri suoi lavori: da Nabucco a Falstaff), in cui ha lasciato quella che lui chiamava la “mia opera più bella”: la casa di riposo per artisti anziani che porta il suo nome. Ecco, la “capitale della musica” - dove anche il Conservatorio è intitolato al genio emiliano - diventa il palcoscenico per salvare Villa Verdi, la tenuta di Sant’Agata in provincia di Piacenza che per quasi cinquant’anni ha accolto il compositore e la compagna Giuseppina Strepponi e che è stato il “buen retiro” dove sono stati compositi molti dei suoi capolavori: Rigoletto, Il Trovatore, La Traviata, Simon Boccanegra, Un ballo in maschera.

Villa Verdi a Sant'Agata, in provincia di Piacenza, che sarà messa all'asta per una guerra fra gli eredi

Villa Verdi a Sant'Agata, in provincia di Piacenza, che sarà messa all'asta per una guerra fra gli eredi - Ansa

Partiture che entreranno nel galà in programma lunedì alle 20.30 al teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano «per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla casa-museo che verrà messa all’asta», spiega la Società del Quartetto che ha voluto l’iniziativa. La dimora, definitivamente chiusa dal 1° novembre, è al centro di un caso giudiziario che coinvolge gli eredi; e il tribunale di Parma ha stabilito che dovrà essere venduta perché nessuno dei discendenti è in grado di acquisire l’intero lascito. Un epilogo che il mondo della lirica vuole contribuire a scongiurare. Ecco la serata che già nel titolo dice lo spirito: “Uniti per Verdi”.

A chiamare a raccolta gli artisti che si ritroveranno nel capoluogo lombardo sono il tenore Francesco Meli e il direttore d’orchestra Riccardo Frizza. «Siamo preoccupati - scrive Meli su Facebook - per la chiusura al pubblico di quella che per noi è più di una casa, più di un museo, è un sacrario di memorie, di arte, di storia politica e sociale d’Italia. Vogliamo che la Villa divenga patrimonio di tutti gli italiani e sia conservata, curata, fruibile da tutti. Vogliamo che lo Stato e tutte le altre istituzioni coinvolte a vario titolo nella vicenda sappiano che non staremo zitti finché la questione non sarà risolta positivamente. E vogliamo far sapere che siamo disposti a fare altre attività a sostegno di questa causa».

L'interno di Villa Verdi a Sant'Agata

L'interno di Villa Verdi a Sant'Agata - Ansa

Il “tenorissimo” che è impegnato in questi giorni al Teatro del Maggio di Firenze nel verdiano Ernani, definisce il compositore «un padre della patria». E racconta il concerto: «Saremo in dieci artisti a cantare (quelli che sono riusciti a conciliare la loro presenza con gli impegni teatrali in corso), ma altri stanno aderendo, magari anche solo con un messaggio (per il momento)». Hanno già confermato la loro presenza Eleonora Buratto, Massimo Cavalletti, Roberto de Candia, Chiara Isotton, Caterina Piva, Piero Pretti, Annalisa Stroppa, Riccardo Zanellato. E sono arrivati i messaggi di adesione del celebre basso parmigiano Michele Pertusi e del tenore romano Luciano Ganci.

Villa Verdi a Sant'Agata, in provincia di Piacenza, con il suo parco

Villa Verdi a Sant'Agata, in provincia di Piacenza, con il suo parco - Ansa

«Verremo accompagnati da un’orchestra che si esibirà senza nome, coordinata dall’Orchestra Filarmonica Italiana, che per l’occasione ospiterà numerosi professori provenienti dalle orchestre delle fondazioni lirico sinfoniche, perché vogliamo che esprima la collettività musicale». Arriveranno al Lirico le prime parti di Scala e Fenice, Maggio Fiorentino, Regio di Torino, Carlo Felice di Genova, Verdi di Trieste. E l’Orchestra Toscanini, la Sinfonica di Milano, la Filarmonica Italiana e dei Pomeriggi Musicali. Sul podio Frizza, anche se «in queste ore altri direttori stanno cercando di organizzarsi per venire a dirigere almeno uno dei brani», fa sapere Meli. Niente compensi. E ingresso gratuito del pubblico (serve solo la prenotazione sul sito del Lirico). «La nostra voce e la vostra voce - scrive Meli rivolgendosi agli appassionati d’opera - devono arrivare forti e chiare lì dove si prendono le decisioni».

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha già annunciato che il dicastero «sta monitorando la situazione nella convinzione che questo luogo fondamentale del nostro patrimonio culturale sia adeguatamente tutelato, salvaguardato e fruibile dal pubblico». Due le ipotesi d’intervento: «La trattativa diretta o far concludere un’eventuale asta e poi esercitare il diritto di prelazione. Ma in ogni caso ci siamo».

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