Via libera dall'Europarlamento al Green pass Ue. In vigore dal primo luglio

Oltre un milione di europei sono già in possesso del documento
June 7, 2021
Via libera dall'Europarlamento al Green pass Ue. In vigore dal primo luglio
Ansa | Folla a Bordeaux
Sono già più di un milione gli europei che hanno già ricevuto i primi certificati digitali Covid. I documenti che dovrebbero facilitare i viaggi in estate durante la pandemia cominciano dunque a farsi strada nel Vecchio continente mentre salgono a nove i Paesi nei quali è già attivo il sistema per il loro mutuo riconoscimento. Ad annunciare l'accelerazione con quasi tre settimane di anticipo rispetto alla data fissata del primo luglio è stata oggi la Commissione europea, nello stesso giorno in cui il Parlamento europeo ha dato il suo via libera ai pass.
Da oggi la Spagna e la Lituania hanno reso operativa la piattaforma Ue in via ufficiale iniziando a distribuire i certificati che attestano l'avvenuta vaccinazione, il risultato negativo ad un tampone o la guarigione dal virus. Dunque dopo Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Croazia e Polonia, sono così nove gli Stati membri nei quali è già attivo il sistema.

"Il regolamento" sui certificati Covid digitali "sottolinea l'importanza di test universali e accessibili per tutti i cittadini, soprattutto per le persone che attraversano le frontiere quotidianamente. E per sostenere questi sforzi la Commissione europea si è impegnata a mobilitare 100 milioni di euro per i test necessari al rilascio del certificato", ha ricordato oggi nel corso della plenaria dell'Europarlamento a Strasburgo il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders. "È iniziato un dibattito importante negli Stati membri sul prezzo dei test e sono sicuro che ci saranno nuovi sviluppi nelle prossime settimane sull'accessibilità dei test", ha aggiunto.
Con un green pass in mano i singoli titolari dei certificati potranno dunque evitare le quarantene nel Paese di destinazione o di arrivo. Ma non mancheranno alcune eccezioni. Gli Stati membri infatti potranno continuare a conservare la possibilità di imporre ulteriori misure restrittive, nel caso ad esempio della comparsa di una variante. Tali misure però dovranno essere "necessarie e proporzionate per tutelare la salute pubblica", ha sottolineato Bruxelles.
"In appena due mesi il Parlamento europeo ha fatto la differenza, tutelando i diritti dei cittadini, difendendo circolazione e privacy, fornendo certezza giuridica e prevenendo discriminazioni", ha sottolineato il relatore del provvedimento al Pe Juan Fernando Lopez Aguilar, eurodeputato del Gruppo S&d e presidente della commissione per le Libertà civili, precisando che l'obiettivo è "ripristinare Schengen in maniera pienamente funzionante".
Dopo l'ok dell'Eurocamera il certificato è atteso venerdì alla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi per un ultimo passaggio formale per poi entrare definitivamente in vigore il primo luglio.

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