martedì 5 dicembre 2017
Il riconoscimento è stato consegnato a don Marco Ricci, 44 anni, in prima linea nella difesa di salute e ambiente nella Terra dei Fuochi.
Don Marco Ricci durante una messa (frame preso da video di Youtube)

Don Marco Ricci durante una messa (frame preso da video di Youtube)

COMMENTA E CONDIVIDI

L'ultimo sos l’ha lanciato nel luglio scorso, quando i piromani assediarono il Vesuvio con migliaia di roghi tossici fra Ottaviano, Ercolano, Torre del Greco. Ma l’impegno a tutela dell’ambiente e della salute pubblica è una costante della sua missione sacerdotale. Il premio ambientalista dell’anno 2017 è andato a don Marco Ricci, sacerdote 44enne in prima linea nella difesa di salute e ambiente nella Terra dei Fuochi, parroco ad Ercolano al Sacro Cuore di Gesù, parrocchia più vasta della diocesi di Napoli.

Il riconoscimento, promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia e assegnato nell’ambito della prima edizione del “Festival della virtù civica” di Casale Monferrato, è intitolato a Luisa Minazzi, ambientalista e amministratrice morta di mesotelioma nel 2010, a 58 anni, dopo una vita trascorsa a lottare contro l’amianto.

Dalla città simbolo dell’Eternit, che ancora cerca giustizia, arriva un segnale di vicinanza a un’altra zona martoriata d’Italia. «Tre anni fa – spiegano le motivazioni della candidatura al premio – nella sua parrocchia a San Vito invitò i cittadini a indicare i luoghi d’interramento illegale dei rifiuti». E ci riuscì, segnalando alla Procura una discarica con decine di fusti in una cava all’interno del Parco, poi portati alla luce. «Sono un pastore – ha commentato il prete – colui che ha un ruolo di guida. Non faccio politica, ma piena applicazione della dottrina sociale della Chiesa».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI