venerdì 9 maggio 2014
​L'evento che ha toccato 50 città è sostenuto da 120 associazioni.
Gdf nelle sale slot: troppe violazioni
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Più di 50 le città coinvolte in tutta Italia. E quasi 120 le realtà, tra associazioni, movimenti ecclesiali, organismi sindacali, sigle del mondo produttivo, enti, che hanno detto no al gioco d’azzardo aderendo al programma degli SlotMob che, in quasi tutte le regioni, ha creato una sorta di giro virtuoso capace di aprire gli occhi sui gravissimi rischi connessi a questa onerosa pratica di "intrattenimento". Oggi, in due locali di Roma, l’esperienza dei bar che rifiutano le macchinette mangiasoldi, sarà riproposta. Anche per fare un momento di sintesi del percorso compiuto e allargare gli orizzonti dell’impegno anti-slot. Impegno condiviso dalla Caritas diocesana di Roma che ha invitato le comunità parrocchiali a prendere parte, oggi, alle 10, allo SlotMob dell’"American Bar" e del "Bar Zero 9", nel quartiere Tuscolano, in largo Appio Claudio, dove sono in programma una colazione di massa, tornei di calcio balilla e giochi all’aperto.«Ogni giorno tocchiamo con mano quanto sia grave la situazione a Roma», spiega il direttore della Caritas diocesana, monsignor Enrico Feroci, che ha invitato a sostenere, nelle scelte di consumo, gli esercizi commerciali che, con etica e responsabilità, hanno rifiutato l’istallazione di slot machine, promuovendo così persone e relazioni. «Famiglie, anziani e sempre più giovani – aggiunge Feroci – arrivano a spendere i loro risparmi nella ricerca di un’illusoria fortuna. Situazione che si è accentuata con la crisi economica e con il proliferare di gestori senza scrupoli», e che è stata «favorita dall’atteggiamento schizofrenico delle istituzioni che da un lato pubblicizzano e incentivano il gioco e dall’altro riconoscono il gioco d’azzardo patologico come malattia». Sempre a Roma, nel pomeriggio, nella Sala Rossa del Municipio VII, in piazza di Cinecittà 11, si terrà un’assemblea pubblica sul futuro della campagna antislot.Restando sul fronte anti-azzardo, il vice ministro alle Infrastrutture e segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini, sottolinea l’importante risultato ottenuto sul versante della pubblicità diretta e indiretta del gioco d’azzardo che non potrà più essere veicolata dalla Rai. «Nel mio emendamento al dl "Delega fiscale", votato a larga maggioranza al Senato – ricorda Nencini –, ho chiesto espressamente che si introducesse questo divieto in tutte le televisioni, a tutela soprattutto dei minori». Gli fa eco il compagno di partito, Enrico Buemi, membro della Vigilanza Rai: «Grazie al lavoro svolto in Vigilanza – dichiara il senatore –, probabilmente non vedremo più spot pro-azzardo sulle reti pubbliche. È un ottimo risultato».Intanto, don Armando Zappolini, portavoce della campagna nazionale "Mettiamoci in gioco", sottolinea l’eloquente operazione compiuta giovedì dalla Guardia di finanza e dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli: su 2.266 esercizi commerciali controllati, sono state rilevate 719 violazioni e denunciate 487 persone; 102 le slot sequestrate perché manomesse o alterate e 291 i punti scommesse irregolari chiusi. Numeri «impressionanti», commenta il sacerdote, che «evidenziano un fenomeno di violazioni diffuse nel settore dell’azzardo che non può essere tollerato ulteriormente» e che richiede «controlli ordinari stringenti e continui». Don Zappolini invita «i concessionari e i gestori onesti» ad affiancare la campagna «in questa battaglia in favore della legalità. La legge nazionale di regolamentazione del gioco d’azzardo in discussione in Parlamento – conclude –, dovrà essere particolarmente rigorosa nel contrastare furbi e criminali».
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