mercoledì 8 aprile 2015
​A lanciare l'allarme le associazioni dei docenti precari: almeno 50mila le persone a rischio che il prossimo anno potrebbero ritrovarsi a casa.
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Anche la scuola avrà presto i primi “esodati”, docenti cioè che oggi insegnano e che il prossimo anno, dopo il piano straordinario del governo che prevede 100.701 assunzioni da settembre, non lo potranno più fare. A lanciare l’allarme sono state le associazioni dei docenti precari, sentite ieri in audizione sul ddl Buona scuola, dalle commissioni congiunte (Cultura e Istruzione) di Camera e Senato. Secondo i dati forniti da Coordinamento Mida precari, gli esodati sarebbero 70mila, mentre di oltre 50mila parlava già nei giorni scorsi il mensile specializzato “Tuttoscuola”. Il problema è contenuto nell’articolo 12 del ddl all’esame del Parlamento, che recita: «I contratti a tempo determinato non possono superare la durata complessiva di 36 mesi, anche non consecutivi». Il riferimento è alla sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso 26 novembre, che ha dichiarato illegittimi i contratti a tempo determinato prorogati oltre i 36 mesi, sollecitando l’Italia ad assumere a tempo indeterminato gli insegnanti che si trovano in queste condizioni. Sulla base di questa sentenza, in questi mesi diversi Tribunali hanno accolto ricorsi di precari della scuola, disponendo, oltre all’assunzione in ruolo, anche cospicui risarcimenti nell’ordine dei 30-50mila euro ciascuno. Inserendo questo articolo nel disegno di legge, l’esecutivo vuole, in un certo senso, cautelarsi rispetto a contenziosi futuri, prevedendo però di non rinnovare i contratti in essere. L’articolo 12 deve «essere eliminato», ha detto la segretaria nazionale della Cisl Scuola, Rita Frigerio, nel corso dell’audizione delle organizzazioni sindacali. «Anziché prevedere la stabilizzazione dei contratti dopo 36 mesi, come chiede la Corte europea, viene previsto il divieto di lavorare dopo 36 mesi», ha sottolineato Frigerio, ricordando che «più della metà dei precari non sono nelle Graduatorie ad esaurimento, da cui saranno “pescati” i candidati all’assunzione. Anche il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, ha chiesto di «togliere l’impossibilità di reiterare i contratti oltre i 36 mesi», mentre Achille Massenti dello Snals è sicuro che «il provvedimento è limitativo e fonte di contenzioso». «Non bisogna dimenticare – ha ricordato il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – che vi sono circa 70mila docenti, abilitati e con oltre 36 mesi di servizio svolto, oggi inclusi nelle graduatorie d’istituto e che vanno inseriti nelle rispettive graduatorie provinciali pre ruolo. Restano poi fuori dalle assunzioni della Buona scuola i 30mila dei 130mila inseriti nella Gae, ben 23mila maestri della scuola dell’infanzia, 7mila della primaria, da 3 a 7mila delle scuole superiori, 7mila idonei al concorso a cattedra. Per questo il ddl è riuscito a mettere contro tutti i precari della scuola, perché sono in molti a scoprirsi fuori dal piano». Esclusi anche i circa 6.600 idonei del concorsone del 2012, rimasti fuori all’ultimo momento dal piano delle assunzioni, che considera soltanto i vincitori. «Ma anche noi abbiamo superato le prove», hanno ricordato i loro rappresentanti in audizione, promettendo battaglia.
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