martedì 4 febbraio 2020
Nella richiesta di autorizzazione a procedere del Tribunale dei ministri di Palermo nei confronti dell'ex ministro degli Interni per l'approdo negato emerge il forte contrasto ai vertici del governo
La nave Open Arms attraccata a Pozzallo, il 2 febbraio 2020

La nave Open Arms attraccata a Pozzallo, il 2 febbraio 2020 - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Tra il 14 e il 17 agosto 2019, mentre la nave Open Arms con a bordo oltre 160 migranti, tra cui numerosi minori non accompagnati, aspettava a ridosso di Lampedusa l'assegnazione di un porto di sbarco, c'è stato un fitto scambio di corrispondenza via mail tra l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini e il premier Conte. Uno scambio a tratti drammatico, dal quale si evince il netto contrasto tra il leader della Lega e il capo del governo.

Emerge dalla lettura della richiesta di autorizzazione a procedere per Salvini, accusato di sequestro di persona dal Tribunale dei ministri di Palermo. "Va anzitutto evidenziato l'indiscutibile ruolo di primo piano svolto e, per certi versi, rivendicato dal Ministro Salvini", si legge nel testo anticipato dalla AdnKronos. "Sin da quando, apprendendo dell'intervento di soccorso posto in essere in zona Sar libica dalla Open Arms, coerentemente con la politica inaugurata all'inizio del 2019, adottava nei confronti di Open Arms, d'intesa con Ministri della Difesa e delle Infrastrutture e dei Trasporti, il decreto interdittivo dell'ingresso o del transito in acque territoriali italiane, qualificando l'evento come episodio di immigrazione clandestina, a dispetto del riferimento alla situazione di distress del natante su cui i soggetti recuperati stavano viaggiando”.

Il 15 agosto il ministro Salvini sottoscriveva una nota di risposta a una precedente missiva del 14 inviata da Conte, che lo incalzava “ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti sull'imbarcazione”, riassumono i giudici.

Naufraghi a bordo della open Arms al largo di Lampedusa il 19 agosto 2019

Naufraghi a bordo della open Arms al largo di Lampedusa il 19 agosto 2019 - Ansa

"Il 16 agosto il Presidente del Consiglio dei Ministri rispondeva alla citata missiva del ministro Salvini, ribadendo con forza la necessità di autorizzare lo sbarco immediato dei minori presenti a bordo della Open Arms, anche alla luce della presenza della nave al limite delle acque territoriali (in effetti vi aveva già fatto ingresso) e potendo, dunque, configurare l'eventuale rifiuto un'ipotesi di illegittimo respingimento - scrivono le magistrate - aggiungeva di aver già ricevuto conferma dalla Commissione europea della disponibilità di una pluralità di Stati a condividere gli oneri dell'ospitalità dei migranti della Open Arms, "indipendentemente dalla loro età". Invitava, dunque, il ministro dell'Interno ad attivare le procedure, già attuate in altri casi consimili, finalizzate a rendere operativa la redistribuzione".

Ma Salvini replica il giorno dopo “assicurando che, nonostante non condividesse la lettura della normativa proposta dal Presidente Conte, suo malgrado avrebbe dato disposizioni tali da non frapporre ostacoli allo sbarco dei “presunti” minori a bordo della Open Arms, provvedimento che definiva, comunque, come di “esclusiva determinazione” del Presidente del Consiglio", si legge nella richiesta.

Lo sbarco dei minori avvenne il 18 agosto, quello di tutti gli altri migranti due giorni dopo, su disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento. Nella vicenda l’allora ministro degli Interni secondo i giudici che ne chiedono il processo "ha abusato" dei suoi poteri commettendo, è l’accusa, un sequestro di persona plurimo.

L'iter al Senato

La Giunta per le immunità del Senato inizierà giovedì 6 febbraio con la relazione del presidente Maurizio Gasparri, l'esame della richiesta di autorizzazione a procedere presentata dal Tribunale dei Ministri di Palermo nei confronti di Matteo Salvini per la vicenda dei migranti trattenuti a bordo della Open Arms nell'agosto scorso. È quanto ha stabilito secondo quanto si apprende l'Ufficio di presidenza. L'eventuale audizione del segretario della Lega (l'ex ministro ha la facoltà di presentare una memoria scritta, come già fece per il caso Diciotti e per il caso Gregoretti) è stata fissata alle 17,30 di lunedì 17. Il 18 Gasparri illustrerà ai senatori la sua proposta da presentare all'Aula. Il 19 e il 20 si terrà la discussione, mentre il voto finale è previsto tra il 25 febbraio e il 3 marzo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: