venerdì 22 dicembre 2017
Nella chiesa madre di Arcore la nascita del Bambino Gesù avviene in un barcone simile a quello dei migranti. E la Lega Nord protesta
Il presepe allestito nella chiesa madre di Arcore

Il presepe allestito nella chiesa madre di Arcore

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Nel presepe realizzato nella chiesa madre di Arcore la nascita del Bambin Gesù è circoscritta in una barcone simile a quelli utilizzati dai migranti per fuggire dalla miseria, dalla paura, dalla morte. Una natività che non piace alla Lega, ad alcuni politici del centro destra, che hanno risposto portando in piazza la tradizionale capanna all'interno del loro gazebo.

Il parroco, don Giandomenico Colombo, non replica in maniera diretta ma sottolinea la proposta che viene da questo presepe. Un messaggio lanciato dagli artisti che l'hanno realizzato e che il sacerdote vorrebbe fosse recepito per provocare una scossa in tutti coloro che si avvicinano. Un messaggio posto accanto alla Natività. «Oggi – si legge – sembra avanzare l'aria gelida del rancore e dell'indifferenza. Eppure tu Gesù, profugo tra i profughi, ultimo tra gli ultimi, non ti stanchi di venire a bussare nel nostro cuore, non perdi la speranza che abbiamo a rendere divina questa nostra avventura umana, costruendo insieme una comunità solidale». E più sotto: «Possiamo anche immaginare che al di là delle finestre, in queste case ci siano dei presepi certamente belli, ma pur sempre "finti". Il dramma in realtà accade fuori, il presepe vero è fuori».

Il messaggio riecheggia quanto disse papa Francesco in collegamento con la piazza della Basilica di San Francesco ad Assisi, dove il presepe fu realizzato con una barca dei migranti. «Vi invito – disse il Santo Padre – in questo Natale, ad aprire il cuore alla misericordia e al perdono. Non è facile perdonare queste stragi».

Don Colombo ha quindi deciso di riprendere queste parole e di soffermarsi sul valore cristiano del presepe. «Non siamo davanti ad una fiaba, ma siamo davanti a drammi che ci interrogano. Possiamo ignorare il problema dei profughi, stando nella nostra tranquillità, o scoprire nel profugo, nell'altro Gesù. Le statuine siamo ognuno di noi, impegnati in un percorso di crescita, per fare comunione con gli altri».

Un altro presepe è stato costruito davanti ala sede del Centro Giovanni XXIII: sagome di cartone dentro un barcone in cui trova spazio anche la Sacra Famiglia.

I due presepi e il messaggio non sono stati apprezzati dai "Lumbard" che con la segretaria Laura Besana vanno all'attacco. «Il presepe è tradizione, cultura e identità, anche spirituale, della nostra terra e della nostra gente». Il capogruppo di Fi Cristiano Puglisi addirittura vede la strumentalizzazione politica. «Pur nel rispetto del volontariato che si svolge in parrocchia – ha detto – da cattolico non riesco ad apprezzare la strumentalizzazione politica di questa natività, di una identità che sta morendo per lasciar posto a un pensiero buonista e immigrazionista». La carità, insomma, dà fastidio.

Una ulteriore provocazione viene dal segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che sul suo profilo Facebook tuona: "La parrocchia fa il presepe col barcone, ma accusa la Lega di 'strumentalizzare'... Mah!", mentre il capogruppo del Carroccio in Regione Massimo Romeo ha postato la foto di entrambi i presepi, lanciando una sorta di sondaggio sul rispetto della tradizione di cui non si sentiva per nulla bisogno.

E anche alla luce dello sfregio che alcuni giovani hanno effettuato sul presepe della vicina parrocchia di Bernareggio, il decano don Mirko Bellora richiama a non creare un clima difficile. Con le parole dell'arcivescovo Mario Delpini richiama dice all'importanza «di saper camminare tutti insieme, sapendo scoprire nell'altro, nel diverso, il volto di Dio».

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