giovedì 16 maggio 2019
Sanzionata per omessa vigilanza sul lavoro dei suoi alunni. A denunciarla un attivista di destra sui social
L'istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele II di Palermo (Ansa)

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Bufera sulla sospensione per due settimane dal servizio di una docente di italiano dell’istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III di Palermo, per non aver vigilato sul lavoro dei suoi alunni di seconda, che nella Giornata della memoria dello scorso 27 gennaio, durante un incontro all’interno della scuola, avevano presentato una videoproiezione nella quale si accostava la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Rosa Maria Dell’Aria, da trent’anni in questa scuola e prossima alla pensione, è finita nell’occhio del ciclone a causa di una serie di post di un attivista di destra sui social che accusavano la docente. Un tweet indirizzato al ministro all’Istruzione Marco Bussetti: «Salvini-Conte-Di Maio? Come il reich di Hitler, peggio dei nazisti. Succede all’Iti Vittorio Emanuele III di Palermo, dove una prof per la Giornata della memoria ha obbligato dei quattordicenni a dire che Salvini è come Hitler perché stermina i migranti. Al Miur hanno qualcosa da dire?». Il giorno dopo la sottosegretaria leghista ai Beni culturali, Lucia Borgonzoni, è intervenuta su Facebook: «Se è accaduto realmente - ha scritto - andrebbe cacciato con ignominia un prof del genere e interdetto a vita dall’insegnamento. Già avvisato chi di dovere». È subito scattata un’ispezione dell’Ufficio scolastico provinciale, guidato da Marco Anello, che ha decretato la dura punizione: sospensione per 15 giorni con conseguente dimezzamento dello stipendio.

«Quanto accaduto lo considero la più grande amarezza e la più grande ferita della mia vita professionale – dichiara Rosa Maria Dell'Aria - Quel lavoro non aveva assolutamente alcuna finalità politica né tendeva a indottrinare gli studenti che da sempre hanno lavorato in modo libero come essi stessi hanno dichiarato anche agli ispettori arrivati in istituto a fine gennaio. Gli stessi ragazzi e i colleghi hanno inviato lettere all'Ufficio scolastico regionale per evidenziare la mia imparzialità e la mia integrità e semmai la mia totale dedizione al lavoro».

«Siamo tutti profondamente dispiaciuti per quanto accaduto e solidali con la nostra professoressa. Nessuno di noi era stato obbligato a partecipare a quel progetto, le immagini inserite nel lavoro in power point non sono state scelte dalla professoressa che ci ha dato solo una mano nella sistemazione del testo sotto il profilo linguistico» ha dichiarato uno studente, di 16 anni.

Tantissime le reazioni da parte del mondo politico e sindacale a sostegno della docente.

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