martedì 28 agosto 2018
E il premier Conte riceve il collega di Praga Babis, anche in questo caso chiusura totale rispetto alla possibile accoglienza di profughi giunti in Italia.
Stretta di mano tra Orban e Salvini, ma nessun aiuto all'Italia per i ricollocamenti dei migranti giunti in Italia (Fotogramma)

Stretta di mano tra Orban e Salvini, ma nessun aiuto all'Italia per i ricollocamenti dei migranti giunti in Italia (Fotogramma)

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Anche se amico, ammiratore e alleato di Salvini il premier ungherese Viktor Orban, oggi a Milano per incontrare il nosto ministro dell'Interno, è stato chiaro: non prenderà nessun migrante arrivato in Italia. "I migranti non devono essere ripartiti nella Ue - ha spiegato nella conferenza stampa tenuta dopo l'incontro in prefettura -, devono tornare da dove sono venuti. Siamo pronti a dare tutto l'aiuto possibile, i migranti devono essere riportati a casa loro: Bruxelles diceva che non è possibile, la mia convinzione è che basta la volontà politica".

Questo indebolisce l'Italia nelle trattative con l'Unione Europea per la redistribuzione dei profughi, concetto invece rifiutato con durezza dai magiari e che è anche la linea di tutto il gruppo di Visegrad, a cui appartengono oltre a Budapest anche Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia.

Ma Orban tira diritto, pur esaltando Salvini. "L'Ungheria - ha proseguito infatti Orban - ha dimostrato che l'immigrazione via terra può essere fermata sia sul piano giuridico sia fisico, Salvini gode in Ungheria di un rispetto rilevante, se si candidasse in Ungheria vincerebbe. Gode di questa popolarità perché sta dimostrando che l'immigrazione può essere fermata anche in mezzo al mare. Lui è il primo che lo ha fatto, dal suo coraggio dipende la sicurezza dell'Europa".

Il vicepremier Salvini ha sposato in toto questa posizione ungherese spostando il mirino sulla Francia: "Chiediamo collaborazione ai grandi Paesi di confine con noi come la Francia. Macron passa il suo tempo a dare lezioni a governi stranieri ed è il primo a dover mostrare sensibilità e solidarietà riaprendo il confine di Ventimiglia e può farlo anche domattina". Aggiungendo: "Se dai grandi paesi arrivasse questo esempio anche da paesi di Visegrad potrebbe esserci un approccio diverso. Ma io ritengo assoluto diritto dell'Ungheria difendere i confini e la sicurezza del suo popolo. L'obiettivo condiviso è quello della difesa delle frontiere esterne". E poi ha ribadito che "cambiare i trattati europei rimane una priorità mia e del governo"

Il ministro e leader della Lega ha poi di nuovo puntato l'indice contro le organizzazioni non governative e le missioni in atto: "Di Ong, che volendo o no erano di aiuto ai trafficanti di esseri umani, non ce ne sono più nel Mediterraneo. E posso dire che se non cambieranno le regole di alcune missioni internazionali e navali, potremmo anche fare a meno di queste missioni".

Salvini ha poi affermato che "siamo vicini a un accordo con la Germania per i cosiddetti migranti secondari, è un'intesa a portata di mano, ma sia chiaro che deve essere a saldo zero. È vero che stiamo lavorando da settimane con il governo tedesco - continua - , è vero che un accordo è a portata di mano, l'importante è che per l'Italia sia a saldo zero, cioè siamo disposti a riammettere nel nostro paese migranti secondari a fronte di un allontanamento dal nostro paese di uno stesso numero di migranti".

In quanto al Parlamento europeo Orban ha auspicato che il Ppe (Partito popolare europea) accolga e assuma come sue le posizioni del partito di Orban e della Lega. Aggiungendo: "Sono ungherese quindi leale. Anche per questo incontro di oggi ho chiesto il contributo del presidente Berlusconi perché noi nel parlamento europeo siamo con lui". Affermazione che forse non farà troppo piacere ai leader del M5s.

Leggi anche: Il vertice con Orban agita i 5 Stelle

Conte incontra il premier ceco Babis. Nessun aiuto all'Italia

E sempre oggi il premier Giuseppe Conte ha incontrato a palazzo Chigi il primo ministro della Repubblica Ceca, Andrej Babis. Un incontro definito da fonti a Palazzo Chigi come "franco e diretto", ma anche "cordiale". I due leader "hanno condiviso pienamente l'obiettivo di combattere l'immigrazione illegale e di intensificare la cooperazione con l'Africa". Ma "restano distanti, invece, le posizioni dei due governi sull'approccio generale al fenomeno immigrazione", spiegano le fonti. Insomma nessun aiuto all'Italia, nessuna disponibilità ad accogliere profughi arrivati sul nostro territorio.

Conte ha insistito con Babis sulla necessità di "un sistema condiviso del fenomeno migratorio da tutta l'Unione europea", spiegando che "quando arrivano migranti nel nostro Paese non si può continuare a dire che è un problema solo italiano".
"Rispetto il fatto che non vogliate partecipare alla redistribuzione dei migranti - ha detto il presidente Conte a Babis -, ma chiedo che non venga demonizzato un sistema condiviso dell'immigrazione in cui l'Italia crede fermamente e che si creino incentivi economici per chi partecipa alla redistribuzione e disincentivi economici per chi non vi prende parte".

Conte ha anche ribadito che bisogna dar seguito alle conclusioni dell'ultimo Consiglio europeo, conclusioni che rappresentano un "buon compromesso" per tutti i 28 paesi che le hanno sottoscritte e che pongono le basi per un approccio al fenomeno migratorio non più emergenziale, ma strutturale. Il presidente Babis ha condiviso il fatto che sul fronte immigrazione l'Italia vada aiutata, ma ha anche ribadito la sua forte contrarietà alla politica dei ricollocamenti. Si è dichiarato disponibile, invece, ad incrementare le risorse finanziarie per contrastare l'immigrazione dai Paesi africani.


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