venerdì 1 marzo 2019
Daniele Nardi e il compagno Tom Ballard sono dispersi da domenica. Avvistata ieri la loro tenda con tracce di valanga. Troppo pericoloso l'intervento di squadre di soccorso da terra.
Daniele Nardi (a destra) e Tom Ballard in una delle ultime foto davanti alla tenda di un campo avanzato sul Nanga Parbat

Daniele Nardi (a destra) e Tom Ballard in una delle ultime foto davanti alla tenda di un campo avanzato sul Nanga Parbat

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Continua con l'ausilio dei droni la ricerca dell'alpinista italiano Daniele Nardi, che con il collega Tom Ballard risulta scomparso da domenica su una delle cime del Nanga Parbat, in Pakistan. Ieri grazie al sorvolo di elicotteri era stata avvistata la tenda dei due scalatori, con accanto i segni di una recente valanga. Il team russo, che era sul posto per una spedizione al K2 e che si era offerto di farsi trasportare in quota per continuare le ricerche, in accordo con l'organizzazione ha deciso di rinunciare proprio a causa del forte rischio valanghe sul Nanga. Ora l'alpinista basco Alex Txikon con 3 suoi collaboratori, tra cui un medico, sarà trasportato al campo base del gigante del Kashmir e poi in una posizione più vicina alla parete Diamir, in direzione del campo 1; da lì Txikon attiverà tre droni di particolare potenza per il volo in quota e autonomia che perlustreranno tutta la zona dello Sperone Mummery, a circa 6000 metri di quota, fino al plateau sovrastante e lungo tutte le ipotetiche vie percorribili dai due alpinisti. L'organizzazione delle operazioni di soccorso è seguita dalla nostra ambasciata, con il supporto dell'esercito pachistano.

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