venerdì 23 maggio 2025
È allarme nel Mediterraneo, a sud di Lampedusa, per un'imbarcazione partita da Sfax il 17 maggio e di cui non si sa nulla. Decine di arrivi e soccorsi tra Lampedusa e la Locride
L'arrivo della nave veloce di Sea Watch, Aurora, a Lampedusa

L'arrivo della nave veloce di Sea Watch, Aurora, a Lampedusa - SeaWatch

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Potrebbe essere affondato quel barcone con 48 migranti partito da Sfax, in Tunisia e di cui si sono perse le tracce. Ieri il Centro di coordinamento del salvataggio marittimo di Roma, attraverso la Guardia costiera ha diramato un’allerta per "possibile naufragio di circa 48 migranti" a sud est di Lampedusa a tutte le navi “in area Sar” nella zona a Sud per la ricerca di "circa 48 migranti a bordo di una barca in ferro partita il 17 maggio da Sfax". Purtroppo, come spesso avviene in questi casi, il rischio è che l’imbarcazione con il suo carico umano si sia inabissata nel nulla lontano dagli occhi e dalle testimonianze. Intanto proseguono gli arrivi a Lampedusa ma anche nella Locride, in Calabria.


Decine di arrivi a Lampedusa e in Calabria

La scorsa notte Aurora, la nave veloce di Sea-Watch, informa la Ong, ha soccorso 50 persone a bordo di un'imbarcazione in difficoltà. Venerdì mattina i naufraghi sono stati fatti sbarcare a Lampedusa prima che il meteo peggiorasse e rendesse tutto più difficile. Sempre a Lampedusa, giovedì sera, sono arrivate in tutto 51 persone, tra cui un cadavere, che sono state soccorse nel pomeriggio nel Mediterraneo dal veliero Astral della Ong Open Arms, in collaborazione con la Guardia costiera italiana. I migranti erano partiti sabato 17 maggio da Zuara, in Libia. Quaranta naufraghi sono stati trasportati dalla Guardia costiera italiana in un luogo sicuro, mentre i restanti 10 sono stati portati a bordo del veliero Astral nel porto di Lampedusa.

"L'ennesimo drammatico spettacolo a cui siamo costretti ad assistere - affermano dalla Ong - Una situazione che mette ancora una volta in risalto il fallimento del'esternalizzazione delle politiche migratorie, crudeli e inefficienti: ancora oggi, nel 2025, siamo costretti a fare i conti con i morti. Cosa aspettiamo a intervenire per garantire il diritto alla vita? Cosa aspetta l'Europa a prendere provvedimenti?".

Decine di arrivi anche in Calabria. Sono 32 e tutti uomini i migranti di varie nazionalità condotti al Porto di Roccella Ionica a seguito un'operazione di salvataggio in mare portata a compimento dai militari della Guardia Costiera. Si tratta di cittadini egiziani, pachistani e bengalesi con anche una mezza dozzina di minori, tra i 16 e i 17 anni, non accompagnati. I migranti, quando sono stati individuati dai militari della Guardia Costiera di Roccella Ionica, si trovavano a circa 165 miglia di distanza dalla costa calabrese. Secondo quanto riferito erano partiti dalle coste di Bengasi in Libia e nel momento in cui sono stati individuati si trovavano ammassati a bordo di una piccola barca in legno lunga circa 7 metri, munita di due motori fuoribordo. Dopo il trasbordo, per motivi di sicurezza, nella motovedetta della Guardia Costiera, i 32 migranti sono stati condotti e fatti sbarcare nello scalo portuale della Locride. Fra loro 7 donne e 4 minori non accompagnati provenienti da Iran, Afghanista e Iraq.


Il salvataggio di una portacontainer


Una nave portacontainer battente bandiera panamense ha soccorso all'alba di giovedì un barchino con a bordo 32 persone. La portacontainer che é diretta a Genova ha accolto le persone a bordo ed effettuerà un contato al largo di Portopalo di Capo Passero per trasferire i migranti su una motovedetta della Guardia costiera e poi fatti sbarcare al porto di Pozzallo. I migranti salvati sarebbero tutti originari del Bangladesh.

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