Il saluto tra Meloni e Papa Leone XIV, domenica 18 maggio, nella fotografia postata dalla stessa Meloni sul suo account Facebook - Fb

A tarda sera di martedì 20 maggio, Palazzo Chigi ha diffuso una nota ufficiale con cui si conferma che le prossime tappe dei colloqui tra Ucraina e Russia potrebbero svolgersi in Vaticano.

"Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni - informa Palazzo Chigi - ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Santo Padre sui prossimi passi da compiere per costruire una pace giusta e duratura in Ucraina. Il colloquio - si spiega - fa seguito alla telefonata di ieri con il Presidente Trump e con altri leader europei, nel corso della quale è stato chiesto al Presidente del Consiglio italiano di verificare la disponibilità della Santa Sede a ospitare i negoziati". Meloni ha riscontrato l'apertura di papa Prevost: "Trovando nel Santo Padre conferma della disponibilità ad accogliere in Vaticano i prossimi colloqui tra le parti - conclude Palazzo Chigi - il Presidente del Consiglio ha espresso profonda gratitudine per l’apertura di Papa Leone XIV e per il suo incessante impegno a favore della pace".

Il colloquio tra la premier Meloni e il Santo Padre completa dunque un ampio giro di consultazioni, che ha avuto un momento significativo lunedì 19 maggio, quando a sentirsi sono stati in modo diretto Trump e Putin. L'ipotesi di svolgere presso la Santa Sede i prossimi colloqui trova ampio consenso tra chi si sta adoperando per un cessate il fuoco in Ucraina, e ha anche il favore di Zelensky. Parola ora a Putin, che sinora sulla proposta non si è sbilanciato.

Sempre nella serata del 20 maggio, la premier Meloni, prosegue la nota di Palazzo Chigi, si è sentita telefonicamente «con il Presidente Zelensky, il Presidente Macron, il Presidente Stubb, il Primo Ministro Starmer, il Cancelliere Merz e la Presidente della Commissione Europea von der Leyen. È stato concordato di mantenere uno stretto coordinamento tra i partner in vista di un nuovo round di negoziati finalizzato a un cessate il fuoco e a un accordo di pace in Ucraina».