mercoledì 1 gennaio 2020
Fine di un anno è anche occasione per ampliare nostro orizzonte. Dobbiamo aver fiducia in Italia e italiani'
Mattarella: «L'Italia ritrovi fiducia, dare spazio a giovani»
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Fiducia e responsabilità. Sono le due parole chiave del messaggio di fine anno del Capo dello Stato, che si apre e si chiude con un'immagine del nostro Paese vista dallo spazio, ed è la prima volta che una foto compare a corredo del tradizionale messaggio di auguri dal Quirinale. Perché da lassù, dallo spazio, “appaiono incomprensibili e dissennate le inimicizie, le contrapposizioni e le violenze in un pianeta sempre più piccolo e raccolto”, dice il presidente prendendo a prestito le parole di Luca Parmitano, primo astronauta italiano al comando della stazione spaziale internazionale.

Una formula originale usata per fornire un'immagine suggestiva di quel “senso della comunità” di cui parla spesso, Mattarella, mettendolo al centro di un'idea di Paese che sa agire in concordia, oltre le meschinità e gli egoismi che non ne sono una sua caratteristica. Un'Italia che «riscuote fiducia», e deve quindi guardare con serenità al futuro e ai giovani che verso di esso sono proiettati, «ai quali sovente viene chiesta responsabilità, a cui nel contempo dobbiamo affidare responsabilità». Aiutandoli con il rispetto dell'ambiente, e favorendo la possibilità, per loro, di metter su famiglia, senza indurli, per necessità, all'"esodo verso l'estero”.

Coesione nazionale, cultura della responsabilità e orgoglio per il nostro Paese che va guardato "in fondo, un po’ come ci vedono dall’estero" con la nostra identità "sinonimo di sapienza, genio, armonia, umanità". È questo il senso messaggio del capo dello Stato nel discorso di fine anno agli italiani, andato in onda da una location inedita, e più informale, la sala del Tofanelli posta al primo piano del Palazzo. Un messaggio a reti unificate che in queste ore rimbalza anche sui social. Un mezzo che Mattarella non manca di apprezzare. Stigmatizzando anche, però, la tendenza a deformare i fatti, “sovente ricorrendo a profili fittizi di soggetti inesistenti, per alterare lo scambio di opinioni, per ingenerare allarmi, per trarre vantaggio dalla diffusione di notizie false”.

"Si avvia a conclusione - ha iniziato il capo dello Stato - un decennio impegnativo, contrassegnato da una lunga crisi economica e da mutamenti tanto veloci quanto impetuosi. In questo tempo sono cambiate molte cose attorno a noi, nella nostra vita e nella società. Si tratta di un'occasione per pensare - insieme - al domani. Per ampliare l'orizzonte delle nostre riflessioni; senza trascurare il presente e i suoi problemi, ma rendendosi conto che il futuro è già cominciato", ha aggiunto.

Quella stessa fiducia con cui si guarda, da fuori, verso il nostro Paese deve indurci ad averne di più in noi stessi, per dar corpo alla speranza di un futuro migliore". Bisogna "aver fiducia - è il suo appello - e impegnarci attivamente nel comune interesse. Disponiamo di grandi risorse. Di umanità, di ingegno, di capacità di impresa. Tutto questo produce esperienze importanti, buone pratiche di grande rilievo".

Da Parmitano al Emanuele Crestini, il sindaco di Rocca di Papa morto mentre metteva in salvo i dipendenti del municipio. Sono tanti gli esempi di italiani che il presidente della Repubblica ha voluto ricordare nel suo messaggio di fine anno. Un moto di indignazione affiora però, nelle sue parole, quando mette a confronto l'eroismo dei tre Vigili del fuoco morti ad Alessandria compiendo il loro dovere, e il comportamento di chi “per truffare l'assicurazione” ha mostrato un'immagine dell'Italia, “che non voglio neppure definire”.

"E' una virtù da coltivare insieme, quella del civismo – altra parola chiave del messaggio –, del rispetto delle esigenze degli altri, del rispetto della cosa pubblica. Argina aggressività, prepotenze, meschinità, lacerazioni delle regole della convivenza".
"È importante - ha detto Mattarella - sviluppare una cultura della responsabilità che riguarda tutti: dalle formazioni politiche, ai singoli cittadini, alle imprese, alle formazioni intermedie. La cultura della responsabilità costituisce il più forte presidio di libertà e di difesa dei principi, su cui si fonda la Repubblica. Questo comune sentire della società - quando si esprime - si riflette sulle istituzioni per infondervi costantemente un autentico spirito repubblicano".

Nel discorso Mattarella ha anche ringraziato un gruppo di ragazzi venuti in visita al Quirinale:
“Un’associazione di disabili – ha detto Sergio Mattarella – mi ha donato per Natale una sedia molto semplice ma che conserverò con cura perché reca questa scritta: ‘quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi’, che esprime appieno il vero senso della convivenza“. (Ecco chi sono questi giovani della Locanda Centimetro Zero LEGGI QUI)

In questa chiave un monito del capo dello Stato va anche a chi utilizza i social. "Senso civico e senso della misura - sottoliena Mattarella - devono appartenere anche a chi frequenta i social, occasione per ampliare conoscenze, poter dialogare con tanti per esprimere le proprie idee e ascoltare, con attenzione e rispetto, quelle degli altri. Alle volte si trasforma in strumento per denigrare, anche deformando i fatti".

Il presidente della Repubblica invita tutti a credere nei giovani. "La fiducia va trasmessa ai giovani, ai quali viene sovente chiesta responsabilità, ma a cui dobbiamo al contempo affidare responsabilità. Le nuove generazioni avvertono meglio degli adulti che soltanto con una capacità di osservazione più ampia si possono comprendere e affrontare la dimensione globale e la realtà di un mondo sempre più interdipendente". Giovani che, prima di altri hanno saputo comprendere come quella del clima fosse una questione cruciale. "Le nuove generazioni - ha evidenziato Mattarella - hanno "chiara la percezione che i mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte. Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell'interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un'opportunità importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l'industria".

"Favoriamo il formarsi di nuove famiglie", ha chiesto Mattarella. Dobbiamo riporre fiducia nelle famiglie italiane. Su di esse grava il peso maggiore degli squilibri sociali. Hanno affrontato i momenti più duri, superandoli. Spesso con sacrificio. Fornire sostegno alle femiglie – insiste il capo dello Stato – vuol dire fare in modo che possano realizzare i loro progetti di vita. E che i loro valori – il dialogo, il dono di sé, l'aiuto reciproco – si diffondono nell'intera società rafforzandone il sesno civico".
Il capo dello Stato ha rivolto anche un appello a ridurre il divario tra Nord e Sud che "frena l'intero Paese". Il presidente ha evidenziato che "il lavoro che manca per tanti, anzitutto" che esistono "forti diseguaglianze" e ha ricordato "alcune gravi crisi aziendali" sottolineando "l'esigenza di rilanciare il nostro sistema produttivo".

"Ma abbiamo ampie possibilità - ha sottolineato - per affrontare e risolvere questi problemi. E per svolgere inoltre un ruolo incisivo nella nostra Europa e nella intera comunità internazionale".

Le reazioni

Un messaggio, tutto sommato, molto poco “politico”, e che tuttavia la politica ha mostrato di apprezzare in modo bipartisan, proprio per il suo andare oltre le contrapposizioni di parte del momento. . Per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte “Mattarella ha tracciato la rotta per lavorare tutti insieme per consegnare un Paese migliore ai nostri figli. È un compito impegnativo, ma è un compito alla nostra portata”. Evita invece ogni riferimento Matteo Salvini, segretario della Lega, che promette solo: «Farò tutto quello che è umanamente possibile, con l’aiuto di Dio e del cuore immacolato di Maria, per restituire agli italiani lavoro, serenità e sicurezza, alle famiglie speranza e futuro, ai giovani certezze e diritti”, librandola dagli “incapaci” che la governano ora.
Per Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia è stato discorso «capace di cogliere gli elementi di positività nella realtà del nostro Paese e le ragioni per stare uniti al di là delle contrapposizioni politiche e per guardare con ottimismo, nonostante tutto, al domani.

È quanto dovrebbe saper fare la politica, in Italia troppo spesso avvelenata dallo scontro fra fazioni e dal linguaggio dell’odio e del disfattismo”. Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, apprezza invece il «forte richiamo all’identità italiana, centralità della famiglia, crescita dell’Italia da nord a sud, orgoglio per i tanti esempi positivi che ci vengono dai nostri concittadini”. Nicola Zingaretti, segretario del Pd lo la trovato “un discorso pieno di speranza e fiducia per il futuro del nostro Paese. Senza nasconderci i problemi, dobbiamo scommettere sull’Italia che ha forza, spirito, passione, fiducia e cultura per ripartire”. Roberto Fico, M5S, presidente della Camera: «Credo che le sagge parole del Presidente Mattarella abbiano impreziosito questo momento ricordando a noi tutti, e in particolare a chi riveste cariche pubbliche, l’impegno quotidiano e costante che dobbiamo portare avanti per rendere più forte e coesa la nostra comunità e per migliorare la qualità della vita di tutti».

Elisabetta Casellati, Forza Italia, presidente del Senato: Mattarella “con grande sensibilità e chiarezza, ha indicato agli italiani le leve che il Paese deve azionare per tornare a guardare il futuro con fiducia: quelle leve sono le nostre eccellenze storiche e naturali e le tante risorse umane, scientifiche, sociali e culturali” Infine Paolo Gentiloni, commissario europeo agli Affari Economici (via Twitter): “Orgoglio italiano, cultura della responsabilità, impegno sociale e ambientale, speranza nel futuro. Grazie #PresidenteMattarella” E l'ex presidente del Senato Pietro Grasso, senatore e leader di Liberi e Uguali: “Le riflessioni e le esortazioni del Capo dello Stato ci riportano ai nostri valori costituzionali, e ci indicano la strada da percorrere per il bene delle nostre comunità”.

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