mercoledì 31 luglio 2019
Dal Viminale il via libera dopo 6 giorni di stallo per la motovedetta della Guardia costiera. La denuncia del Pm: 29 persone malate. Braccio di ferro con Alan Kurdi: «soccorse 40 persone»
Ansa d'archivio

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C'è un accordo tra i Paesi europei per la redistribuzione dei 131 migranti della nave Gregoretti. Lo ha confermato l'Ue. Coinvolti nell'accoglienza Germania, Portogallo, Francia, Lussemburgo e Irlanda, più alcune strutture della Cei.

La prima a scendere, autorizzata dal questore di Siracusa Gabriella Ioppolo, per ragioni sanitarie, è stata una persona migrante affetta da tubercolosi ed è stata trasferita in ospedale. Gli altri 115 migranti vengono trasferiti in bus all'hotspot di Pozzallo dove si procederà con le pratiche di identificazione.

Una cinquantina delle persone sbarcate dalla Nave Gregoretti al porto di Augusta saranno accolte nella struttura Mondo Migliore di Rocca di Papa. "In tal modo la Conferenza Episcopale Italiana, tramite Caritas Italiana, si è impegnata con proprie risorse professionali ed economiche a corrispondere a una richiesta del Ministero dell’Interno alla Chiesa Italiana di farsi carico dell’ospitalità, dell’accoglienza e dell’assistenza – anche legale – di queste persone" si legge in una nota della Conferenza episcopale italiana.
"L’iniziativa, in coerenza con analoghe misure assicurate dalla Cei in supporto sussidiario al sistema di accoglienza italiano - conclude la nota Cei -, si colloca in un orizzonte di collaborazione che vede lo Stato Italiano e la Chiesa Cattolica compartecipi nell'assistenza e accoglienza dei migranti".

Quello della Gregoretti è un "problema risolto. Germania, Portogallo, Francia, Lussemburgo e Irlanda più alcune strutture dei vescovi italiani si faranno carico. Ho chiesto qualche giorno di lavoro per smuovere le coscienza. Ancora oggi il ministro dell'Interno tedesco ha chiesto di aprire i porti alle navi delle Ong. Nelle prossime ore darò l'ok allo sbarco, perché abbiamo la certezza che questi immigrati non resteranno a carico dei cittadini italiani" aveva annunciato - prima della conferma ufficiale da parte della Commissione europea - il ministro dell'Interno in una diretta Facebook.

"La nave Gregoretti è ferma, tranquilla in porto. Ribadisco la linea dei porti chiusi per chi arriva senza permesso", aveva aggiunto Matteo Salvini quando intorno alle 13 era corso ai ripari, dopo 6 giorni di trattenimento arbitrario delle persone private delle loro libertà personali e dopo la denuncia di questa mattina del procuratore di Siracusa sulle condizioni sanitarie a bordo del pattugliatore Cp 920 della Guardia costiera.
Stando a quanto riportato dall'agenzia Reuters la Francia aveva poi confermato la disponibilità ad accogliere parte dei migranti che si trovano sulla nave Gregoretti. E il fatto che l'accordo per la redistribuzione fosse un'iniziativa della Commissione europea, incoraggiato dai francesi stessi.

Legambiente Sicilia ha annunciato di voler presentare un esposto alla Procura di Siracusa "per denunciare il ministro degli Interni di sequestro di persona, perché li sta privando della libertà, in modo del tutto illegale, impedisce lo sbarco a migranti naufraghi stremati e indifesi e la possibilità di richiedere l'asilo".

LA DENUNCIA DEL PROCURATORE DI SIRACUSA: CURE PER 29 PERSONE, 2 GRAVI

"Ci sono un caso di tubercolosi e un altro di cellulite infettiva; 20 scabbia e qualche altro caso con diverse patologie. In totale sono 29 i migranti con problemi di natura sanitaria". Così si era espresso il procuratore capo di Siracusa Fabio Scavone che aveva in mattinata reso noto all'Ansa i risultati della relazione degli infettivologi di martedì che hanno monitorato i 116 migranti da 6 giorni trattenuti arbitrariamente a bordo del pattugliatore Gregoretti ormeggiato al Pontile Nato della Marina militare nella rada di Augusta. "Oltre ai due casi di estrema gravità, anche gli altri devono avere le cure", ha spiegato Scavone.

Dopo meno di un'ora l'agenzia Agi aveva parlato di "soluzione vicina" citando fonti vicine al Viminale.

IL FASCICOLO SULLA NAVE GREGORETTI APERTO DALLA PROCURA DI SIRACUSA
Va ricordato che il procuratore di Siracusa Fabio Scavone aveva aperto già martedì un’inchiesta sullo stato dei 116 migranti a bordo della nave Gregoretti della Guardia costiera, bloccati da 6 giorni nel porto di Augusta per ordine del governo. Aveva inviato sulla nave medici e carabinieri dei NAS per visitare le persone a bordo e accertare se qualcuno non fosse più in condizione di rimanere a bordo. La situazione che hanno trovato i suoi uomini era piuttosto complicata, aveva spiegato Scavone in conferenza stampa: "C’è un solo bagno per 116 persone, dormono in coperta, gli spazi sono ristretti".

Per il momento non risultano iscritti al registro indagati.

IL GARANTE: LA LIBERTÀ DELLE PERSONE NON PUÒ COSTITUIRE UN MEZZO DI PRESSIONE

"La libertà delle persone non può essere qualcosa che costituisce un mezzo di pressione per una richiesta all’Europa" aveva spiegato, in un'intervista a Open Mauro Palma, il Garante dei detenuti e delle persone private della libertà: "Io non nego che l’Italia abbia le sue ragioni da porre, la mia non è una rivendicazione politica. Dico che, pur a fronte della motivazione più accettabile, non è concepibile mettere in gioco la libertà di 110 persone. Non possono essere il mezzo o lo strumento attraverso il quale affermo la mia posizione politica". Peraltro aveva ricordato Palma che "sulla base del diritto internazionale il place of safety (POS), il porto sicuro, non può essere una nave. Sulla base del diritto internazionale marittimo, il POS deve essere un posto dove le persone possono scendere ed essere identificate. Non è una questione da poco: è importante sapere chi c’è lì in mezzo. Ci possono essere persone da mandare via immediatamente, come ci possono essere invece persone in condizioni di chiedere l’asilo politico. L’identificazione non può avvenire a bordo".

ALAN KURDI: SOCCORSE 40 PERSONE

Un altro soccorso, un altro braccio di ferro all'orizzonte. La nave Alan Kurdi della Ong Sea-Eye ha soccorso 40 persone al largo della Libia. Tra loro anche due donne, di cui una incinta, un neonato e due bambini piccoli. Le persone provengono da Nigeria, Costa d'Avorio, Ghana, Mali, Congo e Camerun e stando a quanto riportato da Sea-Eye hanno lasciato la città libica di Tagiura, a est di Tripoli, nel corso della notte.


«Chiederemo alle autorità competenti di assegnarci un porto sicuro», ha fatto sapere Gorden Isler, portavoce della Sea Eye. «Geograficamente, Lampedusa è il porto sicuro più vicino. Nelle prossime ore vedremo come andranno le cose».

Nelle prossime ore "firmerò il divieto ingresso nelle acque italiane: è una Ong tedesca, sappiamo tutti dove possono andare, non certo in Italia". Così Matteo Salvini ha annunciato il prossimo braccio di ferro con una nave delle Ong Sea-Eye dopo il soccorso della nave Alan Kurdi di Sea Eye.

Quella delle Ong, ha aggiunto, "è una provocazione continua, si disobbedisce alle leggi italiani e si attacca nei fatti il governo italiano. Salvini ha poi risposto polemicamente al collega tedesco Horst Seehofer che aveva chiesto che le navi con i migranti non passassero giorni in mare prima di poter attraccare. "No amico mio, non apriamo niente, i porti restano chiusi - ha replicato il titolare del Viminale - Non siamo il campo profughi d'Europa".

GLI "SBARCHI FANTASMA" NEL SALENTO
Fuori dalla Sicilia in altri porti continuano ad approdare piccole imbarcazioni. E infatti nella notte ci sono stati due "sbarchi fantasma" nel Salento, uno a Gallipoli e un altro a Santa Cesarea Terme. Nel primo caso sono arrivati sulla costa 57 persone migranti di nazionalità pachistana, tra cui 12 minorenni. Provati dal lungo viaggio, durato una settimana, con cattive condizioni meteorologiche, sono stati soccorsi dai sanitari del 118 e dai volontari della Croce Rossa Italiana. Il gruppo è stato intercettato dai finanzieri della sezione navale di Gallipoli. Diversi minorenni erano presenti anche tra i migranti approdati sulla costa di Santa Cesarea Terme. La barca a vela che ha trasportato i migranti è stata bloccata dalla Guardia di finanza di Otranto mentre tentava di riprendere il largo. Sono in corso accertamenti sui due presunti scafisti trovati a bordo dell'imbarcazione che è stata sequestrata.

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