martedì 25 febbraio 2014

​Rodriguez Maradiaga: la Caritas sarà la coscienza critica dell'esposizione. (Paolo Lambruschi)
Il card. Scola: cosa nutre la vita (VIDEO)
Le vere domande di Expo 2015 di F. Ognibene

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​Una rete grande come il mondo per scuotere la coscienza globale all’Esposizione universale di Milano del 2015. Ieri nell’arcivescovado milanese è stato dato l’annuncio ufficiale. Caritas internationalis, insieme a quelle italiana e ambrosiana, parteciperà per la prima volta all’Expo del prossimo anno aperta alla società civile. Una sfida ambiziosa. Il tema "Nutrire il pianeta" stimola nell’organismo pastorale l’obiettivo di sensibilizzare le coscienze, provando a spostare l’attenzione dal business commerciale e industriale all’eliminazione della fame nel mondo entro il 2025. Dramma che tocca quasi un miliardo di persone, 19 milioni solo nella Ue.  «La Caritas italiana, insieme a quella ambrosiana – ha spiegato il presidente dell’organismo nazionale il vescovo di Lodi Giuseppe Merisi – non avrà un suo padiglione, a differenza della Santa Sede, ma organizzerà una serie di eventi diversi, almeno 20 nei sei mesi dell’esposizione, su temi come i conflitti dimenticati, le migrazioni, la povertà, la finanza, gli sprechi e la sicurezza alimentare e avrà stand fissi nei nove padiglioni tematici di Expo per presentare i suoi progetti di sviluppo. Come detto dal cardinale Scola nel discorso di Sant’Ambrogio, c’è bisogno di riflettere dal punto di vista educativo sul tema della sovranità alimentare, del rapporto con la finanza internazionale e sugli sprechi».E in un messaggio l’arcivescovo Scola, trattenuto a Roma dai lavori del Consiglio dei Cardinali dedicati allo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, ha detto che la partecipazione di Caritas Internationalis servirà a «mettere al l’uomo al centro». Numerosi gli appuntamenti. «Il primo  – ha proseguito Luciano Gulzetti, vicedirettore ambrosiano e vicecommissario della Santa Sede per Expo – sarà il 19 maggio, a conclusione della campagna globale "Una sola famiglia umana, cibo per tutti". A Milano circa 400 delegati delle Caritas del mondo presenteranno le proposte di legge sul diritto al cibo che ogni singolo rappresentante chiederà al proprio governo di approvare». A dare visibilità ai programmi della Caritas, che includono convegni, mostre e rassegne cinematografiche, flash mob saranno circa mille volontari. L’organizzazione raccoglie l’invito della Caritas.  «Sarà un momento di festa – ha aggiunto il direttore della sezione Partecipanti di Expo Stefano Gatti, - ma anche di riflessione e ringraziamo la Caritas per i contenuti». Quella che una volta era capitale morale, con un sussulto d’orgoglio si candida a diventare capitale della lotta alla fame del mondo.

Expo 2015 è una grande occasione per unire la creatività umana nella lotta alla fame nel mondo. Presidente della Caritas internationalis dal 2007, salesiano, dalla scorsa estate nominato dal Papa alla guida dell’organismo di Cardinali che dovrà formulare proposte per la riforma della struttura economica e finanziaria vaticana, il cosiddetto "G8", l’arcivescovo di Tegucigalpa Oscar Andres Rodriguez Maradiaga ieri a Milano ha annunciato l’adesione della Caritas per la prima volta all’Esposizione universale.Eminenza, perché la rete Caritas, che rappresenta 164 paesi, ha aderito?  Perché vogliamo che non sia solo un avvenimento commerciale, ma – visto che il titolo si richiama al cibo per nutrire il pianeta – deve avere un contenuto profondo. Caritas internationalis con Caritas italiana e quella ambrosiana vogliono ribadire che l’ingiustizia cresce e i poveri hanno sempre meno e i ricchi sempre più. Vogliamo che questa edizione sia ricordata come quella che ha unito l’umanità contro la fame.Come farete a sensibilizzare i partecipanti?Con una campagna mondiale iniziata lo scorso 10 dicembre, quando nell’udienza generale il Papa ha fatto ripetere tre volte alla gente lo slogan "una sola famiglia umana, cibo per tutti". Ogni paese deve prendere coscienza del fatto che questo scandalo non può continuare. Dobbiamo tutti prenderci le nostre responsabilità cambiando atteggiamenti e stili di vita quotidiani e vivere la solidarietà. L’alimentazione è un diritto umano fondamentale sancito quasi 50 anni fa. Vorremmo discutere con i governi, con le organizzazioni interessate, degli ostacoli che prevengono o ritardano la sua attuazione.La Caritas sarà la coscienza critica di Expo?Non ho questa pretesa, ma in quanto organo preposto alla difesa della dignità umana, non può accettare che 842 milioni di persone in tutto il mondo stiano soffrendo la fame. La povertà non è fatta di numeri, ma di volti ed esseri umani in un mondo che tende all’indifferenza. Pensate al rumore terribile che sente un genitore quando di notte o di giorno i bambini piangono perché hanno fame e non può farci niente. La mancanza di cibo fa parte di un circolo vizioso che va stroncato alla radice.Ma cosa può fare ciascuno di noi?Cominciamo dagli sprechi alimentari domestici. L’osservatorio dell’Università di Bologna afferma che gli italiani buttano 8,7 miliardi di euro, mezzo punto di Pil. In una grande città degli Usa si sprecano addirittura 30 tonnellate di cibo al giorno solo nei ristoranti. Questo deve farci riflettere. Non sarebbe un bell’atto di solidarietà se durante la Quaresima mangiassimo con parsimonia e coscientemente il cibo a nostra disposizione? L’austerità è anche una virtù cristiana, rinunciamo al cibo in più e condividiamolo con chi non ne ha.La Terra potrebbe sfamare 10 miliardi di persone.Cosa direte a chi sostiene che siamo troppi?Ci sono parecchi fattori da considerare. Quando cominciò la nuova rivoluzione industriale con la globalizzazione, che ha molti bemolle nella partitura e non è la parola magica che si pensava 15 anni fa, si è abbandonata l’agricoltura in molti paesi perché la si ritiene lavoro da schiavi. Occorre rilanciarla, non si può battere la fame senza aumentare la produzione alimentare.Lei guida il gruppo ristretto che il Papa ha nominato per riformare il governo centrale e le istituzioni economiche e finanziarie della Chiesa. Come procede il lavoro?Bene, ma le riforme della Curia hanno sempre richiesto molto tempo. Viviamo nell’era dell’immediato e molti vorrebbero delle risposte. Si stanno esaminando le posizioni sui dicasteri, seguiranno quelle sui consigli. Abbiano pazienza.E il riassetto  della struttura economico -finanziaria?È stato l’argomento della nostra ultima riunione. Le commissioni hanno presentato rapporti approfonditi e seri, tocca al Santo Padre dire cosa si farà.Le piacerebbe ancora trasformare lo Ior in una banca etica?L’idea non piaceva solo a me, molti hanno inviato suggerimenti.Vediamo.Il Papa verrà all’Expo?Non ne ho parlato con lui, sarebbe una benedizione e un’opportunità meravigliosa per rinforzare gli sforzi per combattere la fame.

 

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