martedì 7 settembre 2010
Le spoglie dell’autore di “Non è mai troppo tardi” dovranno essere spostate dalla tomba di famiglia per essere sistemate in un loculo. La moglie: «Così è infangata la sua memoria e il tanto bene che ha fatto». Ordinanza del sindaco di Pitigliano. La vedova: «Neanche una telefonata».
- LA LETTERA
COMMENTA E CONDIVIDI
Ha insegnato a leggere e a scrivere a milioni di italiani che non avevano avuto l’opportunità di frequentare la scuola, ma per lui non sembra esserci più posto nel cimitero di Pitigliano, cittadina in provincia di Grosseto con poco più di 4mila abitanti. Un’ordinanza del sindaco Dino Seccarecci, prevede infatti che il 13 settembre la salma di Alberto Manzi, il “maestro” del programma televisivo di culto degli anni ’60 “Non è mai troppo tardi”, sia esumata dalla tomba di famiglia e trasferita in un loculo. Stessa sorte per altri tredici defunti.«Sono indignata», dichiara la vedova del maestro Manzi, Sonia Boni, che spiega le proprie ragioni nella lettera pubblicata a lato. «Senza nemmeno avvisarmi – prosegue – l’amministrazione “sfratta” mio marito dal cimitero, dimostrando assoluta mancanza di sensibilità e di rispetto per la memoria di un uomo che, anche da sindaco, ha sempre cercato di fare il bene di Pitigliano e della sua gente. La cosa mi fa male ma non mi stupisce di certo, visto che, in tredici anni dalla sua morte, il Comune non ha mai fatto nulla per onorarlo. Mi sarebbe bastato che, almeno nel giorno dell’anniversario della scomparsa, i bambini delle scuole portassero un fiore sulla sua tomba. E, invece, niente. Adesso, quest’ultimo affronto mi fa seriamente pensare di portarlo via da Pitigliano. Anzi, me lo fanno portare via».La signora Sonia vorrebbe che la propria indignazione fosse fatta propria dai tanti che hanno conosciuto il marito, anche soltanto attraverso lo schermo televisivo. Intanto, tra le tante iniziative che riguardano la figura del maestro Manzi, c’è anche una fiction televisiva in due puntate, che dovrebbe andare in onda su Rai Uno in prima serata. Il titolo provvisorio è, appunto, “Non è mai troppo tardi” e il film, prodotto dalla BiBi Tv srl di Angelo Barbagallo, è in preparazione sotto la regia di Giacomo Campiotti. Oltre a raccontare la parentesi televisiva di Manzi, il film si sofferma anche sulla sua lunga esperienza di insegnante presso il carcere minorile San Michele di Roma. E chissà che non sia aggiunta una postilla su questo spiacevole episodio del trasferimento della salma. Un fatto che, però, il sindaco di Pitigliano racconta in altro modo.«Ho soltanto applicato la legge – dice Seccarecci – che impone di sistemare nei loculi i defunti da oltre dieci anni. Detto questo, aggiungo che nessuno, il 13 settembre, andrà a riesumare il maestro Manzi, né alcuno degli altri tredici defunti inseriti nella stessa ordinanza. Come sindaco non potevo comportarmi diversamente e, avendone conosciuto bene la modestia, non credo che il maestro avrebbe apprezzato un trattamento di favore nei suoi confronti».Il sindaco aggiunge che, nei prossimi giorni, si metterà in contatto con la signora Boni per «decidere insieme quale sistemazione più idonea dare a questo grandissimo personaggio». A Pitigliano c’è già un parco pubblico intitolato al maestro Manzi, ma adesso il sindaco sta pensando anche a un monumento. Ipotesi che, però, almeno per il momento, non sembra incontrare il favore della famiglia. La vedova, infatti, pare più che mai decisa a troncare il rapporto con Pitigliano. «Su questo non so nulla ma mi auguro che non si arrivi a tanto – conclude Seccarecci –. In ogni caso, io sono tranquillo e sereno e, ripeto, nei prossimi giorni contatterò la famiglia per cercare, insieme, la soluzione più idonea, rispettosa della legge e della memoria di questo grande personaggio».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: