giovedì 1 giugno 2023
L'ex parlamentare del Pd, vicino alle istanze Lgbt ma contrario alla surrogata: «L’individualismo porta all’egoismo edonistico. Donne umiliate e bimbi privati del diritto alla mamma»
Goffredo Bettini

Goffredo Bettini - IMAGOECONOMICA

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Goffredo Bettini, ex senatore ed europarlamentare, influente esponente del Pd “a riposo” da incarichi istituzionali: lei ha firmato il documento della rete No Gpa contro l’utero in affitto. Per quale motivo?

Firmare un appello comporta sempre una nettezza che può trasformarsi in schematismo. Il tema, al contrario, impone una riflessione aperta, la considerazione delle ragioni diverse dalle proprie ed una grande volontà di capire. Anche perché siamo in una fase molto delicata nella vita del Paese. C’è un’offensiva della destra che intende colpire i diritti Lgbt, le garanzie delle coppie omosessuali e la libertà di espressione della propria percezione della sessualità. Per tanti motivi sono particolarmente sensibile circa questi temi e impegnato nella lotta contro il nuovo oscurantismo. Il tema del concepimento di un bambino attraverso la Gpa altri implica, invece, questioni di fondo che mi allarmano.

Quali questioni?

Le riassumo: prevede una considerazione umiliante del corpo della donna. Comporta per lo più rapporti mercificati. Ci sono passaggi di denaro. I poveri offrono il corpo, i ricchi lo utilizzano. Inoltre si trasforma il legittimo desiderio di genitorialità in un diritto che interferisce e programma circa il destino di un altro essere umano. Una creatura ancora incosciente perché non concepita, per la quale sostanzialmente tu decidi di privarla della figura della madre.

È una posizione netta, mentre su altri temi lei porta avanti tesi diverse...

Il sacrosanto, per me, diritto di adottare da parte delle coppie omosessuali e anche dei single è tutt’altra cosa. È una speranza per chi è già nato e, per varie ragioni, si trova senza genitori o è abbandonato e in condizioni di solitudine, di trovare una famiglia, una persona, un affetto, l’amore di chi intende considerarlo come un figlio.

Sulla Gpa invece dice «stop».

Anche per un’ultima avvertenza di valore generale: i propri diritti, se esasperati da un individualismo che li mette al di sopra di tutto, rischiano nella nostra modernità malata di trasformarsi in egoismo edonistico. Ecco perché occorre attenzione su questioni diverse che interrogano nel profondo la coscienza contemporanea.

La segretaria Schlein ha una posizione molto più sfumata della sua. Il Pd sbaglia a non fare una battaglia contro la Gpa?

È del tutto naturale che nel Pd, il mio partito, ci siano opinioni diverse. Tutta la sinistra europea è attraversata da un confronto articolato e non risolto. La cultura anglosassone spinge verso una radicalizzazione dei diritti individuali. In Spagna e in Germania ci sono convincimenti assai diversi. In Italia c’è un’articolazione di pensiero. A partire da gran parte del pensiero femminista della “differenza”, che considero la rivoluzione più radicale e feconda della cultura della sinistra.

Come valuta il “reato universale” che vuole introdurre Fdi?

Allo stato attuale irrealistico. Tali decisioni possono essere assunte solo da un organismo sovranazionale. Un solo Stato non può decidere che la Gpa venga bandita e considerata un reato.

Sui bambini già nati è possibile una mediazione che non spalanchi la strada a una pratica che lei stesso ritiene sbagliata?

La trascrizione automatica dei bambini concepiti all’estero deresponsabilizza chi ha scelto di percorrere questa strada. Lo strumento dell’adozione speciale permette il coinvolgimento e la garanzia di un intervento del giudice. Naturalmente l’iter deve essere certo nei tempi e il più possibile non gravoso dal punto di vista economico. Ma alla fine l’adozione speciale garantisce ai bambini gli stessi identici diritti dell’adozione normale e dei figli delle coppie eterosessuali.

Dopo le Comunali, nel Pd si è aperto un dibattito sulla linea-Schlein. Condivide le critiche alla segretaria?

Dal momento dell’elezione di Elly Schlein ho pensato giusto non intervenire con le mie opinioni pubblicamente. L’ho fatto fin troppo nel passato. È giusto che la segretaria che ha vinto le primarie sia lasciata libera di costruire il partito che ha in mente, con un nuovo gruppo dirigente di sua fiducia. La sconfitta delle amministrative è netta. Schlein lo ha dichiarato con onestà. Ma ha chiesto tempo. Si è data come fondamentale obiettivo il voto delle Europee. Per quanto mi riguarda ho intenzione di rispettare questa richiesta di un tempo necessario.


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