martedì 21 novembre 2023
La premier pubblica una foto con figlia mamma e nonna. La giornalista replica: è poco abituata alla democrazia
La presidente del Consiglio con la figlia, la mamma e la nonna

La presidente del Consiglio con la figlia, la mamma e la nonna - ANSA

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Gruber contro Meloni. Meloni contro Gruber. Duello mediatico tra la giornalista tv e la premier, che questa mattina ha postato sui social una foto che la ritrae insieme alla figlia piccola, Ginevra, alla mamma e alla nonna, accompagnata da un polemico commento. "Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo - accusa la numero uno del governo -. Ora la nuova bizzarra tesi sostenuta da Lilli Gruber nella sua trasmissione di ieri sera è che io sarei espressione di una cultura patriarcale. Come chiaramente si evince da questa foto che ritrae ben quattro generazioni di 'cultura patriarcale' della mia famiglia. Davvero senza parole".

Il caso nasce dalla puntata di ieri sera di Otto e mezzo, la trasmissione condotta da Lilli Gruber, nella quale si parlava dell'omicidio di Giulia Cecchettin e del contesto culturale in cui è avvenuto. Secondo la giornalista in Italia c'è un "forte cultura patriarcale e questa destra destra al potere non la sta proprio contrastando tanto”. E ha aggiunto: “Sì, abbiamo una donna come presidente del Consiglio, che però ci tiene a essere chiamata “il” presidente del Consiglio. Per me è un mistero della fede. Sarà anche questa una cultura di destra patriarcale?", ha chiesto Gruber.

Questa mattina la forte reazione su Facebook del/della presidente del Consiglio con l'accusa di strumentalizzazione. Alla quale Gruber non ha mancato a sua volta di rispondere duramente: "Ringrazio Giorgia Meloni per l'attacco che considero una prima dimostrazione della sua volontà di aprire un dialogo costruttivo con la stampa, un esercizio di democrazia al quale lei è poco abituata. Le porte di Otto e mezzo sono sempre aperte''. E ha aggiunto: "Ritengo comunque che sia sempre pericoloso, per il buon funzionamento democratico, quando un/una presidente del Consiglio attacca direttamente la stampa e singoli giornalisti. Per fortuna, il diritto al pensiero libero e critico è ancora ben tutelato dalla nostra Costituzione".








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