martedì 17 luglio 2012
​Agesc, Agidae, Aninsei, Faes, Fidae, Fism, Foe, Msc in una serie di incontri con i rappresentanti dei partiti di maggioranza hanno ricordato che gli istituti non statali fanno parte a «pieno titolo» del «sistema nazionale» e consentono allo Stato risparmi di 6 miliardi l’anno.
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Situazione drammatica e rischio di chiusura per le scuole paritarie dopo il taglio di circa il 50% dei finanziamenti nel 2013, previsto dal provvedimento di revisione della spesa pubblica. Un pericolo per la collettività, perché questo comparto dell’istruzione consente alle casse dello Stato un risparmio di circa 6 miliardi di euro ogni anno. È l’allarme lanciato ai partiti che sostengono l’attuale maggioranza di governo dalle associazioni rappresentative delle scuole paritarie di ogni ordine e grado che fanno parte del gruppo di lavoro della Parità presso il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur). In una serie di incontri svoltisi in questi ultimi giorni, Agesc, Agidae, Aninsei, Faes, Fidae, Fism, Foe, e Msc hanno spiegato la difficilissima condizione in cui si trovano gli istituti paritari che sono parte del sistema nazionale di istruzione (il 12% circa degli alunni, percependo appena l’1% dei fondi statali per l’istruzione).Tra le considerazioni che si impongono, rileva un comunicato dei rappresentanti delle paritarie, in primo luogo c’è la consapevolezza - un «patrimonio comune» dei partiti che sostengono il governo - che le paritarie fanno parte a pieno titolo del sistema nazionale di istruzione e svolgono a tutti gli effetti, e con indubbio merito, «un servizio pubblico». In secondo luogo «è diritto delle famiglie e degli studenti scegliere in piena libertà, e senza aggravi di spesa». Peraltro le risorse destinate all’istruzione costituiscono, particolarmente in questo periodo di crisi «il primo e più grande investimento per la ripresa», e perciò appare «contraddittorio e controproducente il pesantissimo taglio previsto nei confronti dell’istruzione non statale».Del resto sta crescendo, anche presso le forze politiche tradizionalmente meno sensibili alle paritarie la consapevolezza del valore della «libertà di scelta educativa» in un sistema nazionale integrato. Perciò le associazioni «chiedono che sia quanto meno ripristinato con la massima urgenza e certezza, onde scongiurare la chiusura di numerose scuole non statali, il fondo storico annuale di 530 milioni di euro a favore delle scuole paritarie», imboccando decisamente la via di «una piena e definitiva parità economica».«Non possiamo permettere – conclude il comunicato– che l’importante ruolo educativo svolto dalle scuole paritarie sia messo a rischio dall’ostilità ideologica di pochi, che pretendono di mantenere il nostro Paese in una condizione permanente di conflitto sociale e culturale, che lo allontanerebbe definitivamente da quanto realizzato ormai nella maggior parte dei paesi più evoluti dell’Europa e del mondo intero».
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