venerdì 14 luglio 2023
Caldo e solitudine i pericoli estivi. Il presidente della comunità Impagliazzo: non si parli del tema solo dopo una tragedia in Rsa. Nove milioni di anziani soli, inserire anche loro nella social card
Sant’Egidio: attuare subito la legge sugli anziani

Foto d'archivio

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Una grande campagna di solidarietà nazionale per proteggere gli anziani dal caldo e dalla solitudine. Facendo, da un lato, un appello al governo perché «vengano scritti al più presto i decreti attuativi dell’importante legge delega sugli anziani» approvata il 31 marzo scorso. Un secondo appello la Comunità di Sant’Egidio lo fa all’Anci, perché «come c’è giustamente in Italia una mappa del rischio idrogeologico, venga fatta insieme ai Comuni una mappa delle fragilità. Perché solo in questo modo si può predisporre interventi tempestivi in caso di emergenza». Infine un appello, non meno fondamentale, a tutti i cittadini con un invito a prendersi cura degli anziani che vivono intorno a loro. Per questo, ha spiegato il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo ieri a Roma presentando i dati della fragilità in Italia e le proposte per vincere la solitudine degli over65, è stato realizzato un volantino “Viva gli anziani, emergenza caldo e allarme solitudine. Ognuno può fare la differenza” che contiene «dieci consigli per una città solidale contro l’isolamento».

Il tema degli anziani, infatti, torna all’attenzione solo quando succedono tragedie come quella della Rsa a Milano, ha ricordato Impagliazzo, «per questo chiediamo alle istituzioni di fare di tutto per evitarle. Noi come Sant’Egidio continueremo a segnalare le problematiche e a proporre soluzioni». Il dato di partenza è che in Italia il 24% della popolazione ha più di 65 anni, in più nel nostro Paese secondo il censimento Istat ci sono 9 milioni i persone anziane sole o a rischio isolamento, il 65% degli over65 poi vive da solo o in coppia non senza problematiche economiche e di fragilità di salute. Da qui l’ulteriore proposta al governo della comunità trasteverina, «di tenere conto di questi anziani soli estendendo la card “Dedicata a te” - oggi prevista per i nuclei da tre persone in su - anche a questa categoria, visto che molti di loro oltre ad essere soli sono anche poveri».

Ciò che va pensata perciò è una rete di protezione attorno alla parte fragile della popolazione, così come a Roma e in altre città italiane da quasi venti anni si fa con il progetto “Viva gli anziani”, in cui un esercito di volontari si prende cura degli anziani soli sia con visite domiciliari che al telefono. Un programma, finora attivato in alcuni quartieri, che grazie ad un protocollo finanziato dal ministero dell’Interno verrà esteso a tutta la Capitale. I risultati analizzati dall’università di Tor Vergata - ha sottolineato ancora Impagliazzo - hanno confermato che in questi anni, laddove il monitoraggio degli anziani è stato attivato, «c’è stata una riduzione della mortalità degli anziani, un calo dell’ospedalizzazione e dell’istituzionalizzazione e una riduzione delle spese per l’assistenza di queste persone a carico della Asl dal 3 al 15%». Questo modello «dai costi ridottissimi», perché per lo più basato sul volontariato, dunque ha un doppio beneficio: è un vantaggio sia per gli anziani che per lo Stato. Inoltre dimostra, la conclusione del presidente di Sant’Egidio, «come tutta la società si può mobilitare per gli anziani, come si può vivere bene e lungamente se supportati da persone amiche e istituzioni amiche». Dalla legge 33 sugli anziani è arrivato «un cambio di paradigma», perché basata sull’assistenza domiciliare integrata (Adi) e un’altra nota positiva è arrivata, secondo la comunità di Sant’Egidio, dall’ultimo decreto flussi che dedica un’attenzione particolare alle badanti, il cui numero negli ultimi dieci anni nel nostro Paese si è ridotto dell’8%.

Oltre al caldo e alla solitudine dei più fragili tuttavia c’è anche l’emergenza abitativa, per questo ieri è stato sottoscritto sempre dalla Comunità di Sant’Egidio e dall’Ance un protocollo d’intesa per dare una nuova opportunità a chi vive ai margini, favorendo il reinserimento sociale attraverso una casa ed un lavoro. Il progetto sperimentale, che avrà una durata di tre anni e parte dalle città di Roma e Genova, prevede che la comunità individui i soggetti da coinvolgere in questo percorso e che l’Ance metta a disposizione alloggi in affitto a canone sostenibile.


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