venerdì 31 marzo 2017
L'esecutivo assicura: non serve alcun decreto attuativo. La relatrice Carnevali: possibile vera autonomia per i disabili
Il governo: «Dopo di noi, la legge è già operativa»
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Ora il cerchio si è davvero chiuso. La legge sul 'Dopo di noi' è operativa in ogni sua parte. Anche nell’articolo 6 in cui vengono introdotti strumenti come il trust e altri istituti che consentono ai genitori di lasciare beni al figlio disabile per vivere degnamente quando non ci saranno più. A confermarlo la risposta del sottosegretario al Welfare Luigi Bobba, ieri pomeriggio in commissione Affari sociali, all’interrogazione presentata dalla relatrice della legge 'Dopo di noi', Elena Carnevali (Pd) – approvata dal Parlamento il 14 giugno 2016, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 24 giugno scorso – proprio sui tempi di emanazione del decreto specifico per rendere operativo l’articolo 6. «In merito alle disposizioni del già citato articolo – è la conclusione della replica – sentito il Dipartimento delle finanze e l’Agenzia delle entrate, si ritiene che le previsioni normative di cui trattasi non necessitino dell’emanazione di apposite disposizioni normative».

Questo, in poche parole, vuol dire che anche quella parte del testo è immediatamente applicativa. La legge, infatti, al comma 11 dell’articolo 6 prevedeva l’emanazione, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, di un decreto del ministero dell’Economia in concerto con il dicastero delle Politiche sociali per «definire le modalità di attuazione» dell’articolo stesso. In particolare, quel passaggio fa riferimento all’introduzione di agevolazioni fiscali per le imposte di successione e donazione, di registro ipotecarie, catastali e di bollo. E su questi punti si attendeva un ulteriore puntualizzazione, che in questi mesi non è mai arrivata e che ora il governo considera non più necessaria.

«Con questa spiegazione del sottosegretario Bobba la norma entra nel pieno della sua applicabilità e potenzialità», dice soddisfatta la deputata Carnevali, per cui sul piano degli strumenti, dei finanziamenti e delle agevolazioni fiscali «si può davvero immaginare d’iniziare a costruire un sistema che dia una garanzia piena di realizzazione di progetti per l’abitare adulto dei disabili e che faccia delle sperimentazioni una condizione strutturale di questo Paese». Dopo lo stanziamento delle risorse alle Regioni e l’emanazione del decreto sull’utilizzo del fondo pubblico per la realizzazione di programmi che devono riprodurre le condizioni relazionali della casa familiare, «si completa così il percorso di una legge importante, mirata a favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità – conclude Carnevali – per promuovere la loro indipendenza, ancor più quando vengono meno i riferimenti affettivi più cari».

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