martedì 19 settembre 2023
Nella trasmissione "Giù la maschera" di Marcello Foa. Oggi in onda una puntata riparatoria chiesta dai vertici aziendali
Un frame della registrazione del programma "Giù la maschera" di Marcello Foa

Un frame della registrazione del programma "Giù la maschera" di Marcello Foa - ANSA

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Dopo un inizio in sordina, è bastata appena una settimana dalla messa in onda per far deflagrare il caso “Giù la maschera”, la trasmissione condotta da Marcello Foa, discusso ex presidente Rai in quota Lega dal 2019 al 2021. E dire che persino la puntata sul generale Vannacci, ospite lunedì, è passata praticamente indenne da imbarazzi e critiche feroci, ma la presenza del medico no vax Massimo Citro della Riva (intervenuto questa mattina), e soprattutto le sue parole sui vaccini, hanno sollevato un polverone. L’azienda ha diffuso un comunicato per dissociarsi dalle dichiarazioni dello psicoterapeuta (già sospeso dall’ordine dei medici per non aver adempiuto all’obbligo vaccinale contro il Covid) e le opposizioni sono insorte contro il conduttore, il suo ospite e la stessa Rai. L'amministratore delegato Roberto Sergio ha chiamato ieri sera il direttore di Radio1, Francesco Pionati, per chiedere una puntata riparatoria che andrà in onda già oggi: gli ospiti saranno Giorgio Palù, presidente dell'Aifa, Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali, e Laura Dalla Ragione, psicologa e psicoterapeuta.

Ma cosa ha detto Citro della Riva sui sieri anti-coronavirus? Per esempio che l’inoculazione «introduce nell’organismo una pericolosa tossina», che «sta producendo tutti i danni che stiamo vedendo e che sono anche in letteratura e all’ordine del giorno, inutile far finta di niente». Il vaccino, insomma, «non serve a nulla», ha proseguito, «perché non è un vaccino». E con la somministrazione di massa «non solo non hanno attenuato l’antigene ma l’hanno potenziato», perché «hanno sostituito quei due amminoacidi con due proteine che lo rendono ancora più reattogeno e pericoloso». In pratica «un disastro e una volontà di fare del male».

Troppo per Viale Mazzini, i cui vertici si sono dissociati quasi subito «in particolare – come si legge nella nota di ier– da quelle relative alle cure che non sarebbero state garantite ai malati di Covid e da quelle sull'efficacia e sui pericoli dei nuovi vaccini. Si tratta di affermazioni gravi che possono ingenerare confusione nell'opinione pubblica ed essere fuorvianti rispetto alla doverosa tutela della salute dei cittadini». Da qui la decisone della puntata riparatoria.

Come detto, però, è la reazione della politica ad aver tenuto banco per tutta la giornata, con attacchi al governo arrivati da ogni fronte dell’opposizione. Ad aprire le danze su X è stato il senatore dem Filippo Sensi, chiedendosi «che idea di servizio pubblico ci sia dietro l'invito a Massimo Citro della Riva, che fu sospeso dall'Ordine dei Medici, a parlare di Covid, sparando a zero sui vaccini». Mariastella Gelmini di Azione si è detta esterrefatta, mentre Angelo Bonelli, leader di Avs, ha definito «inaccettabile» la scelta di invitare «un noto negazionista e teorico del complotto» per «diffondere teorie antiscientifiche e disinformazione riguardo alla pandemia».

Anche l’Ordine dei medici è intervenuto con il presidente Filippo Anelli, manifestando contrarietà rispetto ad «affermazioni prive di ogni fondamento scientifico» e «non degne di essere amplificate proprio da quel servizio pubblico che dovrebbe informare in maniera corretta e trasparente i cittadini». «Affermazioni tanto più gravi – ha continuato anelli – perché rischiano di generare un clima di allarme ingiustificato, in un momento di aumento dei contagi, ricoveri e morti per Covid e in occasione dell’avvio della nuova campagna vaccinale».



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