venerdì 10 maggio 2019
Dal 6 all’11 maggio lo street artist varesino sta riproducendo il capolavoro leonardesco la “Madonna Litta” su una delle pareti esterne di un edifico dell’ospedale universitario
Da Amboise al Policlinico Gemelli l'omaggio di Ravo a Leonardo
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Da Amboise nella Loira al Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs per celebrare Leonardo Da Vinci nel 500esimo anniversario della sua morte. È il percorso artistico di Andrea Ravo Mattoni impegnato dal 6 all’11 maggio nella realizzazione di uno dei suoi notissimi murales raffigurante il capolavoro leonardesco la “Madonna Litta” su una delle pareti esterne di un edificio della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs a Roma. L’artista è ritornato da Amboise nella Loira, dove è sepolto Leonardo, e dove ha da poco realizzato cinque grandi tele ispirandosi al quadro del pittore francese François-Guillaume Ménageot che rappresenta la morte del genio. Creazioni che hanno avuto un particolare apprezzamento sugellato il 2 maggio scorso dalla visita alle sue opere e dall’incontro con i Presidenti della Repubblica italiana e francese Sergio Mattarella ed Emmanuel Macron. Per iniziativa della presidenza della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs l’artista Ravo è stato nuovamente invitato a dipingere una parete del Gemelli dopo la realizzazione nel 2017 di “Le sette opere della Misericordia” di Caravaggio presso la Residenza Sanitaria di Ospitalità Protetta del Policlinico.

La “Madonna Litta” è un capolavoro assoluto del Genio vinciano. In dotazione permanente al Museo Ermitage di San Pietroburgo, che ne diviene proprietario nella seconda metà dell’Ottocento, quando il duca italiano Antonio Litta lo vendette nel 1865 allo zar Alessandro II, il dipinto raffigura un dialogo universale e intimo, nel contempo: quello di una Madre, la Madre per eccellenza, che colma di tenerezza e di amore il suo Piccolo, il Figlio dell’Uomo, richiamando alla mente il dolcissimo legame che li unisce oltre il tempo e lo spazio.

Non è affatto casuale la scelta del Gemelli di affidare all’artista varesino la realizzazione di questa nuova opera. «L’ospedale è un luogo dove si intrecciano le vite di pazienti, familiari, medici e operatori sanitari che li hanno in cura, ognuno con la propria storia e le proprie emozioni - afferma il presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs Giovanni Raimondi -. L’arte può aiutare tutte queste persone a vivere l’ospedale in modo diverso, integrandosi positivamente con le terapie che quotidianamente vengono somministrate dai medici e ricevute dai pazienti nel percorso di cura». L’arte secondo Andrea Ravo Mattoni è un potente linguaggio espressivo della rappresentazione del rapporto medico-paziente e, più in generale, del rapporto ospedale e comunità. Il rapporto medico – paziente è quella particolare relazione che si instaura tra un medico o un professionista sanitario e un paziente a partire da uno stato di malattia di quest’ultimo. È un rapporto asimmetrico in cui la parte più vulnerabile è il paziente, che dipende dalla competenza e dalla conoscenza del medico. Un rapporto che coinvolge due persone, che condividono emozioni, sensazioni e pensieri.

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