lunedì 19 luglio 2010

Aperta un'indagine sull'episodio di una settimana fa. La madre viene rimbalzata  tra gli ospedali di Trebisacce, Rossano e Cosenza dove la bimba è giunta morta.

- Se al Sud la malasanità... di D. Delle Foglie

COMMENTA E CONDIVIDI
Duplice inchiesta sulla morte d’una neonata, avvenuta il 13 luglio (ma la notizia è trapelata solo ieri) all’ospedale di Rossano dopo un parto cesareo d’urgenza effettuato per il distacco della placenta. Una l’ha aperta la Procura locale e l’altra la commissione parlamentare sugli Errori sanitari che ha chiesto al presidente della Regione Calabria una relazione sul caso.Tutto è cominciato nella notte tra lunedì e martedì, quando A.C., 27 anni, commerciante di Amendolara, al settimo mese di gravidanza, accusa forti dolori addominali. Il marito si rivolge al cognato che abita di fronte a casa, nel piccolo centro dell’Alto Jonio cosentino, ed è paramedico nell’unità di patologia clinica dell’ospedale di Trebisacce. Intanto contattano anche la guardia medica che arriva dopo pochi minuti, fa un’iniezione antidolorifica alla donna e suggerisce di portarla in ospedale nel caso le fitte continuassero. E siccome i dolori persistono, marito e cognato caricano A.C. in macchina e corrono al vicino ospedale di Trebisacce, dove però il reparto di Ostetricia e Ginecologia è chiuso dal 2009, da quando i carabinieri del Nas appurarono gravi carenze igieniche, sanitarie  e strutturali. I medici visitano la donna e ordinano l’immediato trasferimento a Rossano. Ma l’unica ambulanza è fuori per servizio. I familiari non perdono altro tempo e ripartono in auto per raggiungere l’ospedale che dista cinquanta chilometri. La ventisettenne ci arriva un’ora e mezzo dopo. Appena la visitano i medici capiscono che non c’è tempo da perdere e decidono per il parto cesareo. Ma nonostante la tempestività dell’intervento la piccola non ce la fa, muore prima dell’arrivo dell’eliambulanza che era già in volo per trasportarla all’Annunziata di Cosenza, dove c’è il reparto di Neonatologia.Una storia da terzo mondo per chi vive altrove, una cronaca di ordinaria e drammatica quotidianità per chi abita qui. E i familiari della donna non hanno nemmeno potuto presentato una denuncia. «Chi avrei dovuto denunciare - sottolinea il cognato della sfortunata mamma -? Sia a Trebisacce che a Rossano il personale non ha sbagliato. Anzi a Rossano sono stati encomiabili. Hanno subito capito la situazione sono intervenuti con tempestività». Il problema, a quanto pare, è il tempo perso per passare da un ospedale all’altro a causa del reparto chiuso da un anno. A questo punto l’uomo sbotta: «La politica deve decidere: o lo mette in condizioni di funzionare o lo chiude del tutto». Poi riprende il racconto: «Una volta arrivati a Rossano ci hanno posto davanti a una scelta: trasferire mia cognata a Cosenza e farla partorire lì, con rischi per la sua stessa sopravvivenza, o operarla subito salvandole la vita e sperando per quella della bambina. E così abbiamo deciso, facendola operare a Rossano». Poco dopo il parto, però, nonostante la piccola sia stata immediatamente intubata, la neonata è deceduta. Il suo cuoricino non ha retto, era troppo debole.- Se al Sud la malasanità chiede un prezzo già alla nascita di Domenico Delle Foglie
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: