lunedì 3 febbraio 2025
Dopo l'esposto di Li Gotti e la comunicazione a quattro membri del governo si rivolge ai magistrati anche una vittima. E sui ricorsi dei rifugiati in Albania potrebbe pronunciarsi la Consulta
Caso Almasri: una vittima di torture denuncia Nordio, Piantedosi e Meloni
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Sui migranti, fra Libia e Albania, il fronte governo-magistrati si allarga. Una vittima e testimone delle torture del comandante della polizia giudiziaria libica Osama Almasr ha presentato una denuncia alla procura di Roma contro il Governo italiano per favoreggiamento «per le condotte di Nordio, Piantedosi e Meloni» che, secondo il denunciante, Lam Magok Biel Ruei, «hanno sottratto il torturatore libico alla giustizia».

Nella denuncia che finirà a breve all'attenzione dei magistrati di piazzale Clodio si legge che «l'inerzia del ministro della Giustizia - il quale avrebbe potuto e dovuto chiedere la custodia cautelare del criminale ricercato dalla Corte penale internazionale -, e il decreto di espulsione firmato dal ministro dell'Interno, con l'immediata predisposizione del volo di Stato per ricondurre il ricercato in Libia, hanno consentito ad Almasri di sottrarsi all'arresto e di ritornare impunemente nel suo Paese di origine, impedendo così la celebrazione del processo a suo carico».

Per il legale dell'uomo, «esiste un comunicato ufficiale della Corte penale internazionale del 22 gennaio 2025 che dimostra che le autorità italiane erano state non solo opportunamente informate dell'operatività del mandato di arresto, ma anche coinvolte in una precedente attività di consultazione preventiva e coordinamento volta proprio a garantire l'adeguata ricezione della richiesta della Corte e la sua attuazione».

In attesa di sapere che conseguenze avrà questa nuova denuncia, dopo quella avanzata dall'avvocato Li Gotti, la comunicazione dei magistrati a quattro componenti del governo e il duro video di Giorgia Meloni, resta caldo il fronte Albania dopo che venerdì scorso per 43 migranti i giudici della Corte d’appello di Roma non hanno convalidato il trattenimento nella struttura albanese. I giudici di Roma hanno preferito sospendere il giudizio in attesa della decisione della Corte di giustizia europea, il prossimo 25 febbraio. Ma nel frattempo potrebbe esserci un'ordinanza della Consulta a valutare la legittimità costituzionale dell'operato del Governo, investita dalla Cassazione per dirimere le controversie originate dai ricorsi dei migranti.

Si tratta del terzo intervento dei magistrati. Per la segretaria del Pd, Elly Schlein, è chiaro che l'Albania «è un disastro, è un fallimento, è inumano dal punto di vista del rispetto dei diritti delle persone ed è uno spreco ingente di risorse degli italiani». Per Angelo Bonelli, di Avs «a questo disastro politico si aggiunge uno spreco inaccettabile di denaro pubblico: Meloni ha speso quasi un miliardo di euro». «Soldi buttati» anche per Carlo Calenda, sebbene, sostiene il leader di Azione, «magari del tutto in buona fede, i magistrati stanno facendo un favore a Giorgia Meloni». Una «scelta irragionevole, illogica, illegale», quella della premier, anche per Matteo Renzi.

Ma Fdi, dopo le accuse di Giorgia Meloni ai magistrati, è determinata ad andare avanti, anzi settori del partito sarebbero tentati di dar vita a una manifestazione di piazza anti-toghe. Sull'Albania «si va avanti», assicura per Fi anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani.


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