venerdì 8 febbraio 2013
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​Silvio Berlusconi si fa in quattro e dal famoso milione di posti di lavoro promessi nel 1994 passa al quadruplo. Poi, sommerso da un coro di critiche, precisa: «Ho promesso quattro milioni di posti? No, ho semplicemente tirato fuori una ipotesi». Che era rivolta ai «capitani coraggiosi», cioè a quegli imprenditori che nelle sue intenzioni dovrebbero assumere giovani grazie alla promessa di non pagare contributi e tasse per i primi anni. Per aiutare l’impresa giovanile, il Cavaliere annuncia anche una «sorpresa», niente imposte per i primi cinque anni. I prestiti «per far partire un’attività o anche acquistare una casa – spiega l’ex premier – verranno da un fondo speciale del Tesoro a garanzia delle banche». Il Cavaliere parlando poi all’auditorium di via della Conciliazione ha messo al primo punto del suo eventuale nuovo governo l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.Sui quattro milioni di posti Pier Luigi Bersani reagisce parlando di «insulto all’Italia», perché «700mila persone sono rimaste a casa quest’anno». Anche dal fronte montiano piovono critiche e sarcarsmi. Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, in riferimento alla promessa fatta giorni fa, la restituzione dell’Imu, dice che Berlusconi è «su scherzi a parte». Il segretario del partito, Lorenzo Cesa mette insieme Imu, condono e i quattro milioni di posti di lavoro per evocare « il solito gioco delle tre carte del vecchio prestigiatore Berlusconi». Anche il numero uno di Italia Futura, Luca Cordero di Montezemolo, giudica promesse come quelle dell’ex premier qualcosa che «rappresenta il passato, non il futuro».Annunci e promesse di tagli alle tasse - è inevitabile, anzi fisiologico - continuano a scandire la campagna elettorale dei leader in campo per la conquista di Palazzo Chigi. Mario Monti ribadisce il «no» al condono proposto da Berlusconi e annuncia un piano di riduzione fiscale articolato in cinque punti che prevede la riduzione di Irpef, Imu e Irap, e nessun aumento dell’Iva. Bersani insiste sulla proposta di accantonare 10 miliardi l’anno per 5 anni per ripianare i debiti delle piccole e medie imprese emettendo titoli di Stato - proposta che piace a Confindustria - e dice sì all’ipotesi di mettere in carcere gli evasori fiscali. Sulla stessa materia il quotidiano "Libero" aveva anticipato una proposta del Pdl, l’«arma finale di Silvio», che si proponeva di pagare i debiti alle imprese con un’iniezione di 90 miliardi garantiti dalla dismissione del patrimonio pubblico e dalla Cassa depositi e prestiti. Fai «copia e incolla», replica a Bersani Gaetano Quagliariello (Pdl). «Quella sui debiti della Pa, in una forma lievemente diversa come compensazione tra debiti e crediti – sottolinea – è una proposta targata Pdl». Stessa accusa anche a Monti, le cui proposte sulla fiscalità «sono in realtà riprese da proposte che noi avevamo già avanzato». Ridurre entro la prossima legislatura il gettito Irpef per 15 miliardi, partendo dai redditi medio-bassi. E quello Irap di 11,2. È quanto prevede il programma economico di Scelta civica. Confermati anche gli interventi sull’Imu a partire dal 2013 aumentando la detrazione sulla prima casa da 200 a 400 euro; raddoppiando le detrazioni per figli a carico da 50 a 100 euro per figlio; introducendo una detrazione di 100 euro per anziani soli e persone con disabilità, il tutto fino ad un massimo di 800 euro. Complessivamente la riduzione del gettito Imu sarà di circa 2,5 miliardi di euro. Escluse infine «modifiche alla tassazione di altre forme di patrimonio». Monti parla anche di lavoro e rimette sul tavolo la proposta di sperimentare un nuovo contratto a tempo indeterminato, più flessibile ma a più basso costo previdenziale e fiscale. E intende incrementare  la spesa per l’educazione di circa 8 miliardi di euro durante l’arco della legislatura, nonché razionalizzare quella sanitaria in modo da liberare risorse per circa l’1% del Pil, aumentando la qualità del servizio.
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