giovedì 17 gennaio 2019
Nessuno stop all’accesso di under 18 alla kermesse nazionale di Vicenza. Cresce la protesta, nel mirino anche il Comune di Rimini, azionista della Fiera di Vicenza dove si svolge la rassegna
Un'immagine dell'Hit Show di Vicenza

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Basta armi in vetrina, alla portata di minori. Hit Show, la Fiera delle armi di Vicenza, è ancora nel mirino delle associazioni di volontariato e per il disarmo. Il caso era scoppiato due anni fa e si ripete oggi, come se a nulla fosse servita la mobilitazione della società civile avvenuta allora. Le foto e i video di bambini che imbracciavano armi avevano suscitato più di una perplessità. La commissione per la pastorale sociale della diocesi di Vicenza era intervenuta chiedendo agli organizzatori della kermesse di far valere realmente le tutele e i divieti per i minori. «È questo che vogliamo proporre alle future generazioni? – si domandava la commissione diocesana –. Serve un codice di autoregolamentazione che salvaguardi i minori».

Ma perché proprio Rimini scende in campo adesso? Perché ad organizzare il salone è Ieg (Italian Exhibition Group) società frutto della fusione tra la Fiera di Rimini e quella di Vicenza. Di questa società sono azioniste anche le rispettive amministrazioni comunali; da qui la richiesta delle associazioni al Comune di Rimini di prendere posizione sull’argomento. Tra i 33 punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale che si svolgerà oggi nella città romagnola, figura anche quello su Hit Show. Un Odg simile era già stato presentato a fine 2017, a Rimini e Vicenza, e successivamente al Consiglio regionale dell’Emilia Romagna.

La replica degli organizzatori
Trecentosessantacinque giorni più tardi, dunque, la situazione non sembra essere diversa. Il 9 febbraio apriranno i padiglioni della Fiera di Vicenza per la nuova edizione di Hit Show, ma con le stesse regole delle precedenti edizioni. Pochi giorni prima di Natale, 25 associazioni di Rimini (tra cui Papa Giovanni XXIII, Pacha Mama, Educaid, Agesci, Anpi) avevano pubblicato una lettera aperta per chiedere una regolamentazione più stringente. «Non è accettabile lasciare che passi il principio secondo cui accedere alle armi sia facile, quasi un "gioco": – è l’accusa –. Si trasmette un messaggio pericolosissimo che crea una cultura deleteria, con l’unico obiettivo di rendere le armi un oggetto comune, familiare, alla portata di chiunque».

Italian Exhibition Group ha preso posizione. «Al di là dei rispettabili e leciti giudizi soggettivi e culturali – spiega Ieg – è fondamentale conoscere e riportare però con esattezza i fatti oggettivi. È altresì doveroso evidenziare la totale correttezza dell’operato di Ieg, che nello specifico è conscia delle proprie responsabilità ed è quindi impegnata con azioni precise, oltre a quanto necessario per il rispetto della legge».

La fiera ha previsto un articolo specifico del regolamento, nel quale si fa divieto ai minori di entrare negli spazi espositivi se non accompagnati da un adulto responsabile. Gli stessi non possono maneggiare le armi esposte, e gli accompagnatori dei minori sono personalmente responsabili della vigilanza sugli stessi. La fiera, inoltre, analizzando l’esito delle avvertenze adottate nel 2018 e accogliendo le istanze emerse nei mesi successivi, prometteva «l’ulteriore coinvolgimento delle associazioni venatorie» al fine di organizzare una distribuzione di materiale pubblicitario «per i soli accompagnatori di minori in cui si evidenzia e si motiva il divieto di maneggio delle armi da parte degli stessi».

«No a un poligono di tiro»
Le associazioni di volontariato di Rimini sono tornate, però, alla carica. «Nonostante le rassicurazioni fornite fin dalla prima edizione dagli organizzatori, i minori a Hit Show hanno sempre potuto maneggiare indisturbati le armi esposte: lo dimostrano i filmati e le foto». Non è finita. La normativa italiana sui minori e le armi prevede esclusivamente attività a fini sportivi delle armi nelle strutture preposte, da parte di minori iscritti ad associazioni e sotto la supervisione di un istruttore federale.

«Il salone espositivo Hit Show non è un poligono di tiro. Consentire l’accesso a tutti i minori accompagnati da un adulto al salone fieristico è una precisa decisione degli organizzatori – rilancia Paola Santini dell’associazione Papa Giovanni XXIII –. Seppur non vietata dalle leggi, essa risponde a criteri di tipo promozionale e utilitaristico e non certo a finalità culturali né tantomeno educative». Della Fiera delle armi si era occupata anche la Marcia della pace organizzata dalla diocesi di Rimini il giorno di Capodanno.

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