Anche Anna aveva denunciato. Ma chi difende queste donne?
sabato 19 agosto 2023

Il vigliacco l’ha accoltellata alle spalle. Anna, terrorizzata, è passata dalla vita alla morte in una calda giornata di agosto, in uno dei luoghi più belli d’Italia, Piano di Sorrento. Ancora una volta a uccidere è stato l’uomo che un tempo aveva creduto di amare. Aveva capito, Anna, che qualcosa in quel rapporto non funzionava, che bisognava mettere la parola fine a quella relazione tossica. L’ha fatto. Ma lui non si è arreso.

È corsa in caserma, ha denunciato, ma non è successo niente. Il dramma è questo: dopo la denuncia non succede niente, o succede troppo poco per mettere in sicurezza la vittima. È morta, Anna. Il suo nome va ad allungare il funereo elenco dei femminicidi. Un vero disastro: solo in Italia, dall’inizio dell’anno, più di 70 donne massacrate. I motivi, sempre gli stessi, le armi adoperate, quasi sempre le stesse, i coltelli. Assassini fatti con lo stampino. Una vergogna. Verrebbe la voglia di gettarsi ai piedi di questa signora dagli occhi belli e chiederle perdono. Ho parlato con tante donne in queste ore, hanno dato conferma alle mie convinzioni. Se dopo la denuncia lo Stato non è in grado di assicurare alla donna minacciata una vera protezione, quella stessa denuncia potrebbe – dico potrebbe – ancor di più inasprire l’animo del folle e forse armare la sua mano. Mi rendo conto che queste parole potrebbero essere fraintese, ma sento il dovere di essere onesto. Il mondo che non c’è, occorre non solo sognarlo ma costruirlo. E fintanto che il cantiere è aperto, gli appartamenti non possono essere abitati.

Torniamo con i piedi per terra. Sono un prete, non ho figli, è vero, ma ciò non toglie che voglio bene a tanta gente. Alle ragazze che frequentano la parrocchia, e che sento il dovere di aiutare a essere non solo cristiane, ma donne libere, forti, colte, preparate, chiedo sempre di essere prudenti.

Pur essendo tutti italiani, purtroppo non possiamo contare tutti sugli stessi diritti. I milioni di abitanti delle periferie campane, e non solo, non godono degli stessi servizi dei cittadini di Milano, Torino, Firenze… I servizi sociali sono inesistenti, la sanità pubblica lascia a desiderare, il lavoro manca. Occorre partire dalla realtà, avere i piedi per terra e lavorare per un mondo nuovo che ha ancora da venire.

Per questo motivo ritengo mio dovere mettere in guardia le ragazze prima di allacciare una relazione. Chiedendosi chi è e perché tizio vuole stare con me? Ci sono i presupposti per iniziare un percorso? Consigliando loro di dialogare tanto, scrutarsi a vicenda, conoscersi bene. In Italia più di 10 donne al mese quest’anno sono state uccise dai “loro” maschi. Il che vuol dire che ci portiamo dietro problemi atavici mai risolti.

Occorre lavorare sodo, sudare, ma intanto, vi prego, non date fiducia a chi non la merita, non fate dono del vostro amore a chi lo calpesta. Troppo semplice? Chiedetelo ad Anna, a Celine, a Silvia. Occorrerebbe parlarne a reti unificate. Mettere insieme figli e genitori delle vittime, chi ci governa, forze dell’ordine, media e magistratura. Credo sia giunto il momento di guardare senza ipocrisie e senza rassegnazione al disumano scempio sotto i nostri occhi. Occorre dare seguito alle denunce che tanta ansia e tanta paura costano alle donne minacciate. Occorre dare loro la certezza che lo stalker è sotto controllo. Corriamo allora a comprare i migliori braccialetti elettronici. Il denaro? In Italia, lo sappiamo tutti, si trova sempre. Basta volerlo. Basta mettersi in ascolto dell’ultimo, raccapricciante grido delle “nostre” donne uccise e del pianto ininterrotto di coloro che le volevano bene.

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