
Il recupero dell'escursionista ferito - Corpo Nazionale Soccorso alpino e speleologico
Ancora un salvataggio in condizioni proibitive per il Soccorso alpino, che ha operato per un'intera notte con temperature di dieci gradi sottozero. Si sono concluse dopo undici ore le operazioni di recupero di un escursionista 40enne disperso, ferito, sul Gran Monte, catena montuosa nelle Prealpi Giulie, in Friuli Venezia Giulia. L'allarme è stato lanciato poco dopo le 18.30 di giovedì sera dalla fidanzata dell'uomo, che, non vedendolo rientrare, ha allertato il Soccorso alpino. Il giovane aveva in programma un'escursione ad anello con partenza da passo Tanamea, dove è stata subito individuata l'auto del disperso. Con una quindicina di tecnici del Soccorso alpino friulano, sono entrati in azione anche un'unità cinofila, la Guardia di finanza, i Vigili del fuoco e i Carabineri. Un primo sorvolo è stato effettuato dall'elicottero dell'elisoccorso e, grazie alle informazioni fornite dalla fidanzata dell'uomo è stato possibile ricostruire il percorso. Verso le 23 una squadra di soccorritori ha individuato una traccia di scivolata che conduceva in un canalone, dove sono stati trovati gli effetti personali del giovane.
«A causa della presenza di salti di roccia - si legge in una nota del Soccorso alpino - è stato richiesto supporto al Rescue Coordination Center del Comando Operazioni Aerospaziali dell'Aeronautica Militare di Poggio Renatico, in provincia di Ferrara, che ha inviato sul posto un elicottero HH-139B dell’83º Centro SAR del 15º Stormo, decollato da Cervia e atterrato a Pradielis per imbarcare tecnici del Soccorso alpino».
Dall'alto è stato possibile individuare la posizione dove si trovava l'escursionista che è stato raggiunto dai soccorritori intorno alla mezzanotte di venerdì. L'uomo, ferito ma cosciente, è stato portato a Campoformido, provincia di Udine, presso la zona logistica del 2° Stormo dell'Aeronautica Militare, dove è stato affidato all’ambulanza per ulteriori cure. L'elicottero è quindi tornato a recuperare la squadra di soccorso.
«L’elicottero, durante la notte, ha potuto contare anche sul fondamentale supporto logistico del 2° Stormo di Rivolto dell’Aeronautica Militare, per le operazioni di rifornimento carburante - prosegue il comunicato -. L’intera operazione ha messo in evidenza la fondamentale collaborazione tra il Soccorso Alpino e l'Aeronautica Militare, frutto di un accordo consolidato per operazioni di ricerca e soccorso in ambienti impervi. La sinergia tra le competenze alpinistiche e aeronautiche si è rivelata ancora una volta cruciale per garantire la salvaguardia della vita umana». L’elicottero ha, quindi, fatto rientro alla base di Cervia, in provincia di ravenna, concludendo una missione «caratterizzata da estrema difficoltà operativa e condizioni ambientali impegnative, consentendo di consegnare l’escursionista alle cure sanitarie, dimostrando ancora una volta l’efficacia della macchina dei soccorsi in scenari complessi e ostili».